sabato, aprile 02, 2011

Maturità

Invecchiare e scoprirsi improvvisamente nostalgici. Aspettarsi che l'alito della primavera abbia sempre la stessa temperatura e lo stesso odore, che la luce trafigga le strade da angolazioni uguali negli anni, che una brezza leggera rinfreschi le serate quel tanto che basta a sentirsi lievi e spensierati prima dell'assalto asfissiante della calura estiva. Scoprire che niente è più uguale: non c'è abitudine che sia sopravvissuta, tutte cadute insieme agli ultimi brandelli di adolescenza che, fino a ieri ancora tenacemente attaccati, hanno improvvisamente mollato la presa. Guardare la nuova stagione con aspettative del tutto diverse e una voglia soffocata che qualcosa permanga, che non tutto cambi perché non si è ancora pronti - o forse rassegnati - a dirsi addio.

Listening to:
Falso allarme - Pino Marino

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1 Comments:

Blogger Ale said...

C'è una cosa che mi manca tantissimo ed è lo sbocciare della primavera a Milazzo. Mi mancano quell'aria tiepida e quell'ubriacatura di odori che sentivo affacciandomi dal balcone di camera mia o tornando in Vespa da scuola. Ricordo che c'era sempre un giorno in cui la sentivo per la prima volta e capivo che la primavera era arrivata. Voleva dire pomeriggi lunghissimi e primi timidi tentativi di saggiare il mare, voleva dire stress da interrogazioni (e sai bene che mi riducevo sempre all'ultimo minuto) che sarebbe peggiorato dopo la gita scolastica.
Sono anni che, di questo periodo, passando davanti alle scuole mi tornano in mente quegli anni, come eravamo e come ci immaginavamo dopo 10 anni, scatenandomi tutta una serie di ricordi, di suggestioni e di emozioni che difficilmente riesco a spiegare se non nella mia testa. E un po' di nostalgia c'è. Ma è giusto un ritorno da adolescente prima di tornare ad affrontare le difficoltà della vita adulta.

04 aprile, 2011 11:29  

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