Osservo i trifogli verde tenero, ospiti non graditi ostinatamente rispuntati nei vasi di mia madre nonostante i suoi costanti sforzi sterminatori, che tremano languidi all'ombra delle piante e le lenzuola stese nel palazzo di fronte, che garriscono al vento come bandiere e proiettano un'ombra danzante, ora sottile e precisa come una lama, ora gonfia come una vela. Provo un sentimento di fratellanza. Anch'io mi muovo, sebbene impercettibilmente.
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Le solite cose - Cristina Donà
Etichette: Personale, Riflessioni
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