Pressione in aumento
Chiudere gli occhi. Ripetere insistentemente che non sono più io. Riaprili e constatare il miracolo compiutosi. Sarebbe perfetto. Dimenticarmi di Maria, di quello che è e che non è, come un bruco si dimentica dei sui bitorzoli per ritrovarsi splendida farfalla. Dare un colpo di spugna energico e lavare ogni minima traccia di questa identità schiacciante, di etichette che pretendono di squadrarmi e che non mi lambiscono nemmeno, che in parte mi sono affibbiata da sola e in parte ho ricevuto da chi crede che la corteccia possa bastare a dare un'idea del midollo. Un midollo che sembra in ebollizione, che prepara nel silenzio una melodrammatica sommossa, gonfiandosi di vapori che non hanno uno sfiatatoio e che porteranno inevitabilmente a qualche dilaniante esplosione.Listening to:Forget myself - ElbowEtichette: Personale
3 Comments:
-Frammento recente tratto da "Ciao, cara identità sommessamente onnipresente"-
"...cogliendo così l'occasione, ho modo di interagire con la moltitudine di essenze e presenze che, come Maria, traspongono in chiave introspettiva /archetipica esistenziale un'idea che è la natura stessa del silenzio...
Ho letto con molto interesse questa riflessione, e mi sento di trascrivere una mia idea a tal proposito, spinto dall'intenzione (tra l'altro) di rendere "fertile" lo stesso tessuto connettivo di idee progettuali che in un poetico blog come questo, si riversano e si "immortalano".
Ritengo che l'avanzata di un pellegrinaggio fatto quotidiano è spesso l'anfratto del non vissuto, che paradossalmente incombe sul count-down. La maturazione di idee che scorrono tra i cinema muti del non vissuto, costituisce lo story-board stesso cara Maria. La penna ed il calamio attendono il virgulto del gemellaggio con la tela della pianificazione.
Alle volte però, è un saluto che ci spiazza, e che ci lascia attoniti, nel momento in cui siamo viandanti in cerca di strada.
Viandanti soli, appunto, tra le folle di un marasma che è assurdo.
Siamo lì a contemplare in un'alba quello stesso "Ciao", segno apparentemente tangibile di una "valutazione"...Peccato che però non è rivolto a noi.
Pensiamo ancora mentre la notte ci innamora con l'agonia. L'agonia di uno spasmo che ci ha emozionato. Ancora, e chissà, forse lo farà per sempre.
Quasi sorrido se, dinanzi a quel vortice di passato, penso che lo spasmo è la nostra stessa identità..."
Saluti di cuore e Buona Ricerca di una luce esistenziale.
Danilo Saddi
Che belle parole!
Grazie Vate! E' sempre un tale piacere averti qui! Ne sono lusingata.
..solo per dirti che sono tra quelli che non si ripareranno di fronte a quell'esplosione. Niente mani davanti agli occhi; niente dita nelle orecchie, solo un allegra attesa, magari mista a quel po' di paura che ogni esplosione merita. Traduz: non vedo l'ora di vederti esplodere. baci...
Posta un commento
<< Home