martedì, novembre 27, 2007

Discontinuità

Wittgenstein accumulava segni d'interpunzione perché rivendicava il diritto ad essere letto lentamente. Io accumulo segni d'interpunzione perché non sono capace di pensare altro che il frammento. L'istante è l'unica dimensione che conosco. La storia mi sembra un mosaico di tessere difformi. Credo poco nei nessi causali, molto nella casualità. La logica del mondo è disarmonica e disomogenea.

Listening to:
Everything you can think - Tom Waits

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8 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Io ho un rapporto morboso coi punti e le virgole, alle volte mi soffermo a decidere se una certa interpunzione, necessaria per esigenze di correttezza, possa essere in realtà nociva alla comprensione del testo mentre lo ascolto nella mente.
comunque, apprezzo i tuoi apprezzati cantanti e spulcerò i tuoi post per controllare autori che non conosco.
infine... (i tre puntini, questi li uso spesso, proprio come le parentesi) ho letto che sei originaria di Milazzo. beh, io abito nel paesazzo accanto, quello da cui ogni fine settimana orde di vandali privi di gusto e rispetto partono all'assalto del borgo.
sappi che il tuo paese natale ha la mia comprensione.

28 novembre, 2007 15:11  
Blogger festina_lente said...

Beh, di vandali ce ne sono a bizzeffe pure a Milazzo. Per di più, in generale ho scarsa stima dei frequentatori abituali del borgo di qualunque provenienza geografica.

Grazie di essere passato!

28 novembre, 2007 16:10  
Blogger Fabrizio said...

Io no ho ancora capito (sono serio) a cosa serve il punto e virgola.

Che bello, tre commenti arrivati da meno di 30km2!

28 novembre, 2007 18:04  
Blogger festina_lente said...

Copio e incollo dal sito dell'Accademia della Crusca (esiste un'autorità maggiore in materia di lingua italiana?):
Il punto e virgola (punto acuto, punto coma) segnala una pausa intermedia tra il punto e la virgola e il suo uso spesso dipende da una scelta stilistica personale. Si adopera soprattutto fra proposizioni coordinate complesse e fra enumerazioni complesse e serve a indicare un’interruzione sul piano formale ma non sul piano dei contenuti («il capo gli si intorbidò di stanchezza, di sonno; e rimise la decisione all’indomani mattina», A. Fogazzaro, Piccolo mondo moderno).

Se lo dicono i cruscanti!
Spero ti sia d'aiuto.

28 novembre, 2007 18:48  
Blogger Fabrizio said...

Ma non "suona" male? Io non lo uso perché sembra che, dal punto di vista, discorsivo mal si intona con un discorso.

«"La penna è sul tavolo"; per questo gli inglesi son famosi.»

Non "suona" meglio così?

«"La penna è sul tavolo". Per questo gli inglesi son famosi.»

28 novembre, 2007 19:33  
Blogger festina_lente said...

No, a me non sembra. Io, infatti, cerco di usare il punto e virgola ogni volta che mi è possibile; anche se il segno di interpunzione che preferisco sono i due punti.

28 novembre, 2007 20:27  
Anonymous Anonimo said...

mettete i tre puntini...
"la penna è sul tavolo..." per questo gli inglesi son famosi...
i tre puntini... sono la chiave di tutto...

30 novembre, 2007 09:22  
Blogger Fabrizio said...

Io abuso dei tre puntini, meno dei tre punti esclamativi...

30 novembre, 2007 17:06  

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