Noia
Like a patient etherized upon a table"
(T.S. Eliot, The Love Song of J. Alfred Prufrock, vv.2-3)
La finestra è socchiusa: un invito al freddo della sera a fare il suo ingresso discreto nella stanza, che è troppo calda, troppo umana per non risultare fastidiosa. Le stelle sono oscurate dai bagliori della città e chi voglia esprimere un desiderio non può far altro che rivolgersi ai fari, ai lampioni e alle finestre illuminate, che punteggiano di giallo l'orizzonte scuro. E, forse per la scarsa maestà degli interlocutori, ciò che viene fuori è una richiesta bizzarra: ogni sera dimenticare qualunque cosa, a partire dal proprio nome. Sarebbe l'optimum. Ci si sveglierebbe leggeri e innocenti. Senza passato e, tutto sommato, senza futuro. Solo un fuggevole oggi da vivere ogni giorno con l'entusiasmo del debuttante.
Listening to:
Weddings - Broken Social Scene
Etichette: Personale, Riflessioni
1 Comments:
"ogni sera dimenticare qualunque cosa, a partire dal proprio nome. Sarebbe l'optimum. Ci si sveglierebbe leggeri e innocenti. Senza passato e, tutto sommato, senza futuro. Solo un fuggevole oggi da vivere ogni giorno con l'entusiasmo del debuttante."
...E' strano che nessuno abbia commentato questo tuo post!
Ogni giorno cerchiamo di aggiungere senso ai secondi e invece non è che un susseguirsi di fronte al quale siamo immobili... per questo giochiamo a cancellare/dilatare/alterare il tempo... Buon proseguimento di esistenza! StOnE htttp://attempandomi.splinder.com
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