E ora che sempre più vedo quello che è, quello che sei, mi sento molto meno piccola, meno indifesa. Vedo l'ipocrisia e la cattiveria sotto la vernice della mitezza e dell'equità. E sono consapevole del disprezzo. Lo sento nettamente, mentre mi viene vomitato addosso in modo subdolo e insinuante. Ma sentirlo per quello che è, non come un mio senso di colpa da espiare, gli toglie il potere di dilaniarmi. Lo sento sempre più come una percezione neutra e sempre meno come un dolore. Non è più una ferita inferta, è un dato da registrare. E parla di te, non di me. Di ogni stilettata io sono solo il bersaglio, non la causa.
Adesso lo vedo, adesso lo so.
Listening to:
Geraldine - Glasvegas
Etichette: Personale, Riflessioni
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