Qui, in nessuno altro posto, che non sia qui. Nessun altrove da desiderare. E adesso. Nessun passato da rammendare né futuro da tessere. Ciò che è stato, è stato e mi appartiene, ma non mi definisce, non mi limita e non mi rappresenta. Quel che sarà, sarà e mi va bene. Non c'è modo di saperlo né di poterlo costruire o prevedere con certezza. L'imponderabile è sempre in agguato e la nostra ostinazione non è così potente da piegare il caso e, no, non c'è chiaroveggenza che riesca ad afferrarlo, né previdenza che possa esaurire tutti gli scenari possibili. Il futuro arriverà, basta attendere per vederlo dispiegarsi. Nel frattempo sono qui adesso e sono effimera, come tutte le cose del mondo, e non ho tempo per concentrarmi su obiettivi e standard stabiliti da chicchessia. Sono troppo vecchia per andare in giro come un venditore porta a porta che mendica dieci minuti di attenzione, con lo spirito che si accartoccia un po' di più a ogni scampanellata che resta senza risposta e un sorriso fasullo sempre appeso sotto il naso, nella speranza di abbindolare il prossimo che guarderà dallo spioncino. E, visto che il tempo a mia disposizione è scarso e non c'è modo di conoscere tutto, tanto vale concentrarmi su conoscere me stessa.
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Costruire per distruggere - Afterhours
Etichette: Personale, Riflessioni
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