Scempio
A fermarsi un momento a pensare senza riserve mentali, con brutale onestà, la consapevolezza urticante di tutti gli errori commessi si diffonde come un'infezione. Che cadesse una tessera del domino: tanto è bastato perché a valanga si susseguissero scelte una più sconsiderata dell'altra. Come se non fosse possibile, o desiderabile, nemmeno tentare di riparare al primo inciampo. Come se un alone fatale obbligasse piuttosto a storpiare e deturpare via via in maniera meno rimediabile il quadro.
E dopo aver piantato una a una le sbarre, perché sorprendersi della gabbia? Ma che sia auto-inflitta, e finanche perversamente desiderata, non rende meno asfissiante la prigionia.
Listening to:
Shipbuilding - Elvis Costello
Etichette: Personale, Riflessioni
2 Comments:
Sono tornato qui, per caso, dopo alcuni anni. Mi aspettavo di vederlo abbandonato come tanti altri e sono felice di vederlo ancora vivo, seppur, ovviamente con dei fisiologici intervalli anche lunghi. Sono meno felice di percepire inquietudine nei tuoi ultimi post. E per questo ti abbraccio.
@Anonimo Ringrazio dell'abbraccio e ricambio. Questo posticino viola è sì negletto, ma mai abbandonato. Questo mio spazio confessionale continua a conservare la propria importanza e a essere l'unico contesto adatto ad accogliere tutto ciò che non potrebbe essere condiviso altrove.
L'inquietudine è sempre stata la mia compagna di viaggio e, adesso che sono "nel mezzo del cammin di nostra vita" si è fatta ancora più vicina, come se la portassi in braccio lungo la strada. La maturità mi ha portato nuove consapevolezze, molte delle quali estremamente dolorose, e conseguentemente tanti lutti emotivi da elaborare.
Posta un commento
<< Home