E' del tutto inutile che passi le notti a rigirarmi nel letto aspettando di vedere la luce dell'alba che filtra dalla tapparella mentre penso a quello che vorrei, potrei, dovrei e che invece non mi riesce mai. Ed è insensato che pianga tutte queste lacrime che non insegnano niente e non servono nemmeno più a sfogarmi, ma sono solo un gocciolamento che si autoalimenta all'infinito. Ed è dannatamente privo di senso che sia capace di pensare e scrivere quello che non so dire, perché finché non l'avrò detto non esisterà, se non per me. Sarà solo l'ennesima cosa in potenza che non diventa mai in atto, l'ennesimo dialogo senza interlocutore, l'ennesima ridicola manifestazione della mia voglia-paura di vivere che è peggio di una maledizione o una malattia.
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La vedova bianca - Afterhours
Etichette: Personale, Riflessioni
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