Sarà colpa del campione di profumo che mi sono improvvidamente spruzzata e che ora mi fa odorare disgustosamente di gelsomino, dandomi quella sensazione di capogiro e quasi-nausea che prende nelle cappelle del cimitero saturate dall'olezzo stucchevole dei fiori sul punto di appassire. O magari le nuvole, lo scirocco e questo caldo umido. Sarà il fatto che dormo troppo poco, ultimamente anche meno del solito. O sarà semplicemente la primavera, che mi rende sempre abulica e sfinita. Qualunque sia la causa, mi sento pericolosamente confusa, in bilico tra il fare e il non fare, il dire e il non dire, con la consapevolezza scomoda che non potrò rimandare ancora a lungo e il timore quasi paralizzante di fare il passo più lungo della gamba. E ancora e sempre, più di tutto vorrei che le cose mi piombassero addosso inopinatamente e non mi si chiedesse altro a parte il prenderne atto.
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Why can't you be nicer to me? - The White Stripes
Etichette: Personale, Riflessioni
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