sabato, aprile 25, 2009

Di tutta l'erba un fascio

Anno dopo anno si prova a svilire la celebrazione del 25 Aprile e ad accomunare sempre più partigiani e repubblichini, sminuendo i primi e sdoganando i secondi perché, giovani e in buonafede tanto quanto i partigiani, scelsero credendo di difendere il proprio paese. Ciò che ai professionisti del revisionismo sfugge, però, è che la buonafede non ha mai reso innocenti ma è solo un'attenuante generica. Troppo comodo addurre l'ignoranza come scusa per i propri peccati onde schivare la punizione ed il senso di colpa. La tragedia greca ce lo insegna: Edipo e Giocasta ignoravano reciprocamente chi l'altro fosse in realtà, erano quindi irreprensibili nelle intenzioni, eppure quando scoprirono la verità il figlio si accecò e la madre si diede la morte.
In una società fondata su solidi valori ci può e ci deve essere misericordia, ma non si può accettare che gli errori siano liquidati con un colpo di spugna.


Listening to:
The privateers - Andrew Bird

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2 Comments:

Blogger Marco said...

Se mi chiedessero che tipo di società sogno, forse la misericordia, intesa come valore, farebbe già parte della mia educazione.
Ma ciò che mi fa odiare questo paese, e che mi spinge a sognare utopie irrealizzate, non è certo la mancanza di misericordia.
Ma è proprio la mancanza di responsabilità, a cui tu accenni.

Mio nonno non ha evaso le sue responsabilità da soldato.
Ma non le ha evase nemmeno dopo, quando fu tempo di ricostruire e creare qualcosa su basi comuni.

E questa pace, questi valori che ci tramandiamo nella festa del 25 Aprile, li vollero tutti.

26 aprile, 2009 02:12  
Blogger festina_lente said...

Soprattutto, a me dà fastidio questa volontà di accomunare le due parti enfatizzando le nefandezze dell'una (basta guardare la mole di libri pubblicati ogni anni nei quali si raccontano le razzie e i massacri compiuti dai partigiani come se non avessero fatto che quello) e minimizzando le colpe dell'altra a suon di "erano giovani, poveretti, non è colpa loro", perché mi ricorda l'analoga operazione fatta in politica. Negli anni, infatti, grazie agli sforzi di alcuni, si è insinuata nella mente degli italiani l'idea che "scegliere" ed avere degli ideali sia del tutto inutile, perché i politici sono tutti (ladri) uguali e allora tanto vale votare il più "simpatico". Questo non ha fatto altro che peggiorare la tendenza all'ignavia e al qualunquismo già geneticamente presente nella popolazione e guarda un po' dove siamo finiti! Adesso non vorrei che continuando a riabilitare i repubblichini e denigrare la Resistenza, visto che gli italiani sono così ricettivi nei confronti di messaggi del genere, si arrivasse alla totale cancellazione della memoria e a considerare gli uni e gli altri ugualmente "giusti" e patrioti, anche perché tra pochi anni non ci saranno più testimoni oculari e sarà anche più facile mistificare.

26 aprile, 2009 10:11  

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