Anno dopo anno si prova a svilire la celebrazione del 25 Aprile e ad accomunare sempre più partigiani e repubblichini, sminuendo i primi e sdoganando i secondi perché, giovani e in buonafede tanto quanto i partigiani, scelsero credendo di difendere il proprio paese. Ciò che ai professionisti del revisionismo sfugge, però, è che la buonafede non ha mai reso innocenti ma è solo un'attenuante generica. Troppo comodo addurre l'ignoranza come scusa per i propri peccati onde schivare la punizione ed il senso di colpa. La tragedia greca ce lo insegna: Edipo e Giocasta ignoravano reciprocamente chi l'altro fosse in realtà, erano quindi irreprensibili nelle intenzioni, eppure quando scoprirono la verità il figlio si accecò e la madre si diede la morte.
In una società fondata su solidi valori ci può e ci deve essere misericordia, ma non si può accettare che gli errori siano liquidati con un colpo di spugna.
Listening to:
The privateers - Andrew Bird
Etichette: 25 Aprile, Celebrazioni, Partigiani, Personale, Repubblichini, Revisionismo, Riflessioni
2 Comments:
Se mi chiedessero che tipo di società sogno, forse la misericordia, intesa come valore, farebbe già parte della mia educazione.
Ma ciò che mi fa odiare questo paese, e che mi spinge a sognare utopie irrealizzate, non è certo la mancanza di misericordia.
Ma è proprio la mancanza di responsabilità, a cui tu accenni.
Mio nonno non ha evaso le sue responsabilità da soldato.
Ma non le ha evase nemmeno dopo, quando fu tempo di ricostruire e creare qualcosa su basi comuni.
E questa pace, questi valori che ci tramandiamo nella festa del 25 Aprile, li vollero tutti.
Soprattutto, a me dà fastidio questa volontà di accomunare le due parti enfatizzando le nefandezze dell'una (basta guardare la mole di libri pubblicati ogni anni nei quali si raccontano le razzie e i massacri compiuti dai partigiani come se non avessero fatto che quello) e minimizzando le colpe dell'altra a suon di "erano giovani, poveretti, non è colpa loro", perché mi ricorda l'analoga operazione fatta in politica. Negli anni, infatti, grazie agli sforzi di alcuni, si è insinuata nella mente degli italiani l'idea che "scegliere" ed avere degli ideali sia del tutto inutile, perché i politici sono tutti (ladri) uguali e allora tanto vale votare il più "simpatico". Questo non ha fatto altro che peggiorare la tendenza all'ignavia e al qualunquismo già geneticamente presente nella popolazione e guarda un po' dove siamo finiti! Adesso non vorrei che continuando a riabilitare i repubblichini e denigrare la Resistenza, visto che gli italiani sono così ricettivi nei confronti di messaggi del genere, si arrivasse alla totale cancellazione della memoria e a considerare gli uni e gli altri ugualmente "giusti" e patrioti, anche perché tra pochi anni non ci saranno più testimoni oculari e sarà anche più facile mistificare.
Posta un commento
<< Home