venerdì, febbraio 23, 2007

"Sta freve mi trasi 'nta l'ossa..."

Se sei nato sull’Isola sei condannato a subirne per sempre la malia perversa e inebriante. Non è qualcosa che si possa spiegare, non ci sono termini appropriati e poi, gli altri, quelli che non la conoscono non possono neanche lontanamente afferrare la portata delle tue parole. E’ una malattia che succhi con il latte materno e che a volte sembra troppo dura da sopportare e ti illudi che fuggendo possa guarire, ma, anche se a volte il processo può richiedere una vita intera, alla fine ti devi arrendere e tornare a stringerti al seno prosperoso di questa madre invadente e benevola. Non importa quanto lontano ci si spinga per sfuggirle, lei ti trova sempre, perché in verità non ti ha mai lasciato. Basta che in una giornata di sole tu chiuda gli occhi per un momento e, fossi pure a Helsinki, sentirai le narici invase dall’odore di terra arsa e di aria rovente. Solo gli insensibili possono mostrarsi ritrosi davanti alle lusinghe di questo paradiso negletto e perturbante, moderno e primitivo come solo la Sicilia sa essere. Come resistere a un luogo che allo stesso tempo è dentro e fuori dal divenire, un luogo in cui tutto si muove turbinosamente e parimenti se ne sta placidamente rannicchiato in un sonno che dura da millenni? Come non sentirsi sopraffatti dai suoi profumi violenti e dai suoi colori saturi? Come non subire il fascino di un triangolo di terra emersa che galleggia sul mare e sul fuoco?
Listening to:
Stranizza d'amuri - Franco Battiato

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3 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Parole stupende per un'isola magica... baci Mimmo

23 febbraio, 2007 21:05  
Anonymous Anonimo said...

Questa terra te la porti dentro. è mischiata col nostro sangue...è vero, sembra una malia .

24 febbraio, 2007 00:46  
Anonymous Anonimo said...

che belle parole!quest'estate mi trovi lì :)

25 febbraio, 2007 21:23  

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