Dalla mia finestra
L'estate è discontinua: era iniziata presto, ma ultimamente si mostra a sprazzi. Oggi la città sembra impacchettata in un immenso cellophane grigio chiaro. Sembra lenta e intontita come qualcuno che ha dormito troppo. Le finestre che fino a pochi giorni fa erano state spalancate adesso sono nuovamente degli occhi vitrei e vuoti che interrompono la superficie regolare delle facciate. Il nespolo del mio dirimpettaio non ha più frutti, devono averli colti; ma così, senza quegli ornamenti giallo-arancio, sembra triste e spoglio. Accanto ad esso c'è una pianta di basilico che troneggia impudente, sfidando con una sovrabbondanza di foglie la modesta dimensione del suo vasetto, sicura del suo verde brillante. Cerco un segno d'intesa nei fiori occhieggianti dei gerani cremisi del balcone al terzo piano del palazzo all'angolo; qualcosa che mi faccia intuire che tornerà il bel tempo.Listening to:Volcano - Damien RiceEtichette: Personale
1 Comments:
Faro' cosi'. Andro' al tuo posto a vedere una della due ore e mezza di concerto programmate per gli smashing. Dalle undici a mezzanotte saró li' solo per te (dai, magari anche un po' per me...) bacetti...
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