Odiavo la musica strumentale, adesso ascolto quasi solo quella. Volevo frasi ad effetto, efficaci come aforismi da poter tirare fuori all'occorrenza, che surrogassero le mie o facessero loro compagnia. Invece, oggi mi rilassa non essere torchiata dalle parole, che col tempo sono divenute opprimenti per la loro onnipresenza. Bisogna sempre dire e ascoltare, non è più lecito ammutolire dinanzi ad alcunché, e aver sempre qualcosa da dichiarare, da asserire. Chi più blatera ha più ragione. Il tacere è considerato un atteggiamento da colpevoli. Io mi difendo così: eliminando un po' di parole, quelle che è in mio potere evitare. Probabilmente è un primo passo sulla strada che porta alla riscoperta del silenzio: inizio sottraendo le voci, il resto potrebbe venire da sé, gradualmente.
Listening to:
Tiny silver hammers (part II) - Godspeed You! Black Emperor
Etichette: Musica, Personale
4 Comments:
Curioso: sto attraversando anch'io un periodo simile.
Ed ecco che sempre più spesso a farmi compagnia trovo Giovanni Allevi, Luigi Einaudi, Radiodervish, Rocco De Rosa...
Che piacere trovare un tuo commento!
Proprio non me lo sarei aspettato da uno come te: anni fa amavi il rap, adesso ascolti la musica strumentale. Come dire, da un estremo all'altro.
E' proprio vero che nella vita si cambia un sacco!
quando la canzone non ha parole le puoi inventare tu, ascoltando la tua anima...
Claudia (azzikklaudia.splinder.com)
Beh, continuo ad ascoltare un po' di rap (MOLTO meno di un tempo). Ma c'è spazio per molto altro.
Forse perché adesso ho più bisogno di sottofondi. Forse perché la Musica, se ben fatta, parla già da sola.
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