Non so se sia per la brezza marina che profuma d'estate, di casa, di serate di un vita fa. Non so se sia per la salsedine sottilissima e volatile che si attacca sulla pelle e che lavo via prima di andare a dormire. Non so se sia per la pavimentazione di mattoncini rossi incastrati gli uni negli altri in un complicato puzzle. O per i muretti spessi e bassi fatti di blocchi di basalto. O magari per le aiuole con gli alberi dai tronchi pendenti e dalle fronde costrette in geometrie innaturali dalle cesoie dei giardinieri comunali. O infine per la luce giallastra e velenosa dei lampioni. Continuo a far vagare lo sguardo attorno, nel vuoto, nella vana ricerca di non so bene cosa. O forse sì, credo di sapere: sono in attesa di vedere una figura, ma non una qualunque, che riempia lo spazio vuoto che i miei occhi abbracciano delusi. E nel frattempo mi lascio andare alla corrente esuberante della mia fantasia e immagino troppo e se - come sono certa accadrà perché è così che è sempre andata - non ci saranno sorprese allora sentirò di nuovo quel tonfo silenzioso e familiare. Ma sono eccessivamente stupida o autolesionista per rassegnarmi.
Listening to:
Evening gown - Mick Jagger
Etichette: Personale, Riflessioni
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