lunedì, giugno 02, 2008

Sto invecchiando

Sei cresciuta quando ti accorgi che per strada guardi i ragazzi in blazer blu e camicia invece di quelli trasandati e "alternativi" che ti facevano girare la testa fino a qualche tempo prima. E' come se avessi sviluppato un istinto che ti suggerisce che i secondi se dimostrano un'età simile alla tua devono essere degli universitari falliti o quantomeno molto lenti, mentre i primi sono giovani lavoratori che si stanno facendo strada nella vita e quindi soggetti molto più affidabili.
Quando ti rendi conto di questo attraversi un momento di smarrimento: possibile che io sia già così vecchia da giudicare un uomo solo per la stabilità che eventualmente sarebbe in grado di garantirmi? Ma il mio orologio biologico è impazzito o cosa? Sì, ti senti inquieta, soprattutto perché non hai la minima intenzione di accasarti entro un numero di anni inferiore al lustro e invece inconsciamente inizi a focalizzarti su quegli aspetti considerati chiave da ogni donna che voglia costruire un nido solido per la propria prole futura. Ma in realtà non c'è da farsi prendere dal panico, subire il fascino dell'uomo in blazer non significa automaticamente essere diventata tutto a un tratto venale e materialista o essere sull'orlo di una prematura crisi di delirio-da-paura-di-rimanere-zitella, perché, ricorda: ci sono diversi livelli di uomo in blazer prima di arrivare al baratro del Briatore di periferia.
Il primo livello (quello al quale mi colloco io, almeno per il momento) è formato da quei ragazzi tra i venticinque e i trenta, probabilmente al primo impiego, probabilmente praticanti avvocati o qualcosa del genere, con stipendi poco pingui, ma l'obbligo di presentarsi sul luogo di lavoro in abbigliamento formale. Sono giovani per lo più poco spocchiosi, di quelli che portano scarpe simil-sneakers sotto il completo rigoroso e se hanno una cravatta ne hanno una di quelle scure e sottili che indossano con il nodo un po' allentato. Spesso li vedi andare al lavoro in bici (e a volte li incroci ai semafori e vorresti buttarti sotto alla loro bicicletta, così se non muori nell'impatto magari riesci a farti notare...). Niente chiome lunghe da seduttore consumato e niente abbronzatura fasulla e arancione per il momento, quelle arrivano al secondo livello.
Al secondo livello non sono più ragazzi, gli anni sono trenta-quarantacinque e c'è già il macchinone, le cravatte sono più larghe e di colori brillanti: arancio, viola, giallo, blu elettrico. Il vestito da blu/grigio diventa gessato e il modello di stile dichiarato è Lapo Elkann. Ma nonostante tutto non hanno il coraggio di osare le sue orride camicie colorate ma con colletto e polsini bianchi, ed è già qualcosa.
L'ultimo livello, quello senza possibilità di redenzione, prescinde già dalla giacca perché non ha bisgono di usare questo simbolo per ostentare una posizione sociale. Questo è il livello di quei cinquantenni in pantaloni giallognoli o rossi, giacca sportiva (tipo quelle raccapriccianti di camoscio o renna), Hogan, Aviator e Rolex d'ordinanza. Hanno solitamente una bella stempiatura, ma quelle poche ciocche che per il momento restano ancora tenacemente attaccate al cuoio capelluto sono lunghe e svolazzanti. Non portano cravatte e i primi bottoni della camicia sono sempre sbottonati, per lo più con il fine non occulto di mostrare terribili collanine. Insomma, come detto prima, sono dei piccoli wannabe-Briatore.
Se ti giri a guardare quelli del primo e fino ad un certo punto quelli del secondo livello, beh, non credo che sia il caso di drammatizzare. Però, se arrivi al terzo livello devi seriamente riconsiderare l'opinione che hai di te stessa ed eventualmente contattare un esorcista con un bel po' di pelo sullo stomaco...
Ché poi, sappilo, tutti questi uomini stanno con donne bionde o castane, magre ma formose, invisibilmente truccate, senza alcun difetto apparente. Quelle donne odiose sempre coi capelli perfetti e le scarpe giuste. Quelle, per intenderci, che poi quando si sposano fanno quei bei bimbi biondi e ricci, ma non con quei boccoli disordinati e crespi che solitamente hanno i bambini, no, quelli ce li hanno come i puttini delle statue neoclassiche, con quel ricciolino carino proprio sopra le orecchie. Sto parlando esattamente di quelle - ma dài che hai capito - che possono osare orecchini e bracciali vistosi senza sembrare grottesche, che sanno stare in equilibrio perfetto sui tacchi nonostante dal loro avambraccio penda una Birkin bag talmente piena da raggiungere più di un terzo del loro peso e che hanno dei figli ormai alti un metro e cinquanta ma dimostrano sempre diciotto-vent'anni e che tu, per tutti e ciascuno di questi motivi, vorresti uccidere dopo averle accuratamente sfigurate a colpi di machete per sfogare la tua invidia e la tua rabbia per non essere affatto così. E visto che non lo sei mettiti pure il cuore in pace e ricomincia a guardare i trasandati alternativi coi capelli scompigliati e le magliette stinte: solo con quelli hai qualche speranza!

Listening to:
Gronlandic edit - Of Montreal

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5 Comments:

Blogger Fabrizio said...

Bellissimo post! Un misto tra un testo dei Baustelle, un saggio mai pubblicato di Oscar Wilde (versione "cento e passa anni dopo") e un monologo di Crozza!

Se ti posso suggerire una categoria infra-livello, anche se non è del tuo target, mi permetto di ricordarti che ci sono i diciannovenni con il golf nero del papà, rappresentante di qualche cosa, che guidano con il braccio fuori e non si fanno problemi a sfogare sull'asfalto la potenza dei loro 200 cavalli cresciuti ad uno ad uno in una stalla apposita.

Ciauz

03 giugno, 2008 09:16  
Blogger stefano said...

Post monumentale :)

03 giugno, 2008 10:12  
Blogger festina_lente said...

Mamma mia...adesso dovrò per forza montarmi la testa!

03 giugno, 2008 13:51  
Blogger Marco said...

>Bellissimo post! Un misto tra un >testo dei Baustelle, un saggio mai >pubblicato di Oscar Wilde (versione >"cento e passa anni dopo") e un >monologo di Crozza!

Sì, è vero, dentro ci ho visto anche certi richiami al Maximilian Klinger più frivolo e spensierato, quello prima della fase Sturm und Drang, per intenderci.

04 giugno, 2008 02:05  
Anonymous Anonimo said...

Mi aggiungo felice alla lista dei complimenti...adoro questa tua vena ironico-realista...dovresti scriverne di più di post così...bacio valina

06 giugno, 2008 16:56  

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