Per una volta lo si può dire: noi che viviamo questi tempi siamo davvero fortunati. Lo siamo perché a gennaio vedremo l'uomo del futuro insediarsi alla Casa Bianca. Si chiama Barack Hussein Obama ed è l'uomo del futuro non per il suo programma politico, che magari può sembrare innovativo negli USA, ma non è in grado di sconvolgere noi europei, avvezzi a posizioni decisamente più radicali sul tema dell'interazione tra Stato e privati in materia di economia e sanità. La ragione per cui il nuovo Presidente degli Stati Uniti incarna il progresso è di tutt'altra natura. In un mondo in cui i confini sono sempre più labili e la mobilità dei cittadini tra le nazioni sta toccando punte impensabili fino a poche decine di anni fa, il futuro è l'ibridazione, il meticciato.
Mentre in molte parti del mondo, inclusa l'Italia, imperversa la paura dell'altro, dello straniero, dell'extracomunitario, dell'immigrato, gli Stati Uniti eleggono come guida del Paese il figlio di uno di questi immigrati. Obama è l'uomo del futuro perché un giorno non ci sarà cittadino di uno Stato che potrà dire di non avere nemmeno una goccia di sangue straniero e bisogna che anche gli xenofobi più convinti ne prendano atto.
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Please, please, please let me get what I want - The SmithsEtichette: McCain, Obama, Politica, Presidenziali USA, Riflessioni, USA
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