Non capisco e non c'è niente che mi renda più nervosa del non avere nessun punto di riferimento razionale. Mi sembra che ogni cosa sia pericolosamente in bilico, che penda da un altezza vertiginosa e che possa precipitare da un momento all'altro. Ma, in verità, forse lo schianto è già avvenuto e io provo a tendere l'orecchio per sentirne l'eco e quando lo sentirò non resterà che una ferita sanguinante difficile da rimarginare e poi, una volta sanata la piaga, una nuova cicatrice ad indurire ancora di più la mia scorza, a togliermi un altro po' di ingenuità e di idealismo. E un giorno, all'improvviso, mi ritroverò cinica e smaliziata come tutti gli altri e a quel punto sarò come ho sempre cercato di evitare di diventare. Prima o poi mi dovrò arrendere alla vita, visto che governarla è impossibile e tentare di cambiarla è addirittura folle. Quella mattina disgraziata seppellirò Maria, il suo sguardo trasognato, i suoi sogni, le sue illusioni, le sue speranze, la sua purezza e la sua timidezza, e vestirò un nuovo abito, più largo, più comodo, ma che mi donerà di meno.
Listening to: Ballata per la mia piccola iena - Afterhours
Si è vero dobbiamo esultare...W il progetto!!!!!Ah, per la cronaca ho preso parte al David Letterman Show...Mi hanno rivolto alcune domande sul futuro della Calibrata...Leggete sul mio blog una delle domande...e la relativa risposta...
Sono una grafomane impenitente: se sono felice scrivo, se sono arrabbiata scrivo, se sono triste scrivo.
Scrivo perché mi viene naturale. Scrivo perché per me è più facile che parlare. Scrivo perché non sono capace di confidarmi altrimenti. Scrivo per passare il tempo. Scrivo per documentare i momenti salienti. Scrivo quando mi annoio. Scrivo quando sono piena di entusiasmo. Scrivo come forma di auto-analisi. Scrivo per lanciare messaggi in bottiglia, che - chissà! - potrebbero spiaggiarsi su rive sorprendenti.
Di professione sono una penna mercenaria: mi presto a creare per denaro qualunque tipo di testo su qualsiasi argomento. Ma il sogno è, un giorno, riuscire a scrivere per lavoro solo di ciò che voglio e che m'interessa.
Nel frattempo, quando ne sento la necessità, scarico un po' di zavorra cognitiva ed emotiva nella mia stanzetta viola virtuale, lo spazio più intimo e, allo stesso tempo, quello più pubblico che ho.
Perché metto i miei pensieri in piazza? Perché, per paradosso, comunicare con il mondo è meno imbarazzante che farlo a tu per tu.
2 Comments:
Ciao cara!
Dimmi se vuoi che ti porti qualcosa dagli USA (per esempio, musica o libri)!
W il Progetto!
Si è vero dobbiamo esultare...W il progetto!!!!!Ah, per la cronaca ho preso parte al David Letterman Show...Mi hanno rivolto alcune domande sul futuro della Calibrata...Leggete sul mio blog una delle domande...e la relativa risposta...
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