domenica, settembre 02, 2007

Geografia esistenziale

Ci sono strade che conoscono un unico senso di percorrenza, un senso che si diparte da un centro e inesorabilmente si allontana verso una periferia sconosciuta e irraggiungibile per chi è relegato agli antipodi di essa. Da così lontano è concesso solo di congetturare su cosa accada in quei luoghi preclusi e fantasticando costruiamo episodi irreali di cui ci convinciamo fino a sfiorare il limite della paramnesia. Ma le storie immaginate contro il muro della ragione hanno la consistenza delle foglie secche che si sbriciolano appena le si sfrega tra il pollice e l'indice, semplicemente scompaiono, denunciando tutta la loro assurdità. La verità è che non si sa nulla se non dopo averlo visto, toccato, ascoltato, annusato, rincorso. Che il tempo cambia le cose e non impercettibilmente. Che più qualcosa o qualcuno si allontana e meno possiamo dire di conoscerlo. Che le coincidenze sono l'arma che il destino usa per depistarci. Che i ricordi con gli anni perdono l'odore, ed è esattamente questo il problema, perché ci perdiamo anche noi in un inseguimento folle e senza l'ausilio di tracce.

Listening to:
Red moon - David Gray

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1 Comments:

Anonymous Anonimo said...

felice di poter leggere ogni volta che posso :) fino a quando ne avrò la capacità, terrò ai ricordi il loro odore, e se capiterà di perderlo strada facendo, avranno comunque l'odore che mi hanno lasciato dentro, perchè quello è indelebile.
una vasata :)
Aura

02 settembre, 2007 01:37  

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