Io ho amato il primo Ben Harper, non certo quello noto alle masse, non certo quello di Diamonds on the Inside o Both Sides of the Gun. Non l'Harper radiofonico, quindi. Ho amato Ben ai tempi di The Will to Live e Welcome to the Cruel World, quando in Italia eravamo in pochi a conoscerlo. Ho consumato Burn to Shine e il meraviglioso Live from Mars a forza di ascolti. Dopo questa necessaria premessa, posso tranquillamente affermare che è assurdo che mi piaccia Lifeline. Quest'ultimo disco rappresenta solo una nuova tappa nella degenerazione dell'artista che ci scuoteva con pezzi di denuncia sociale come "Excuse me, Mr.", che commuoveva con ballate come "Please, bleed", che era dissacrante tanto da parlare di madri lesbiche in "Mama's got a girlfriend now"; questo non è lo stesso uomo di "Like a king" o "Faded", non è quello di "The woman in you", "Roses from my friends" o "Burn one down". Quell'Harper lì, il vecchio Ben, non aveva nulla a che fare con il compiaciuto artista di There Will be a Light o di quest'ultima fatica discografica. Eppure questo disco mi piace. Certo, non diventerà mai uno dei miei album fondamentali, però continuo ad ascoltarlo, anche se - ahimè - suona troppo simile a Jack Johnson. Sarà che in alcuni pezzi mi ricorda l'amato Neil Young? Non so. E la cosa mi preoccupa alquanto...Listening to:Fight Outta You - Ben Harper Etichette: Ben Harper, Lifeline, Musica
0 Comments:
Posta un commento
<< Home