Cristiano Godano è un manipolatore formidabile della lingua italiana. La piega, la assottiglia, la rende rarefatta e l'impasta, la spiana, la ispessisce. Forse adesso è un po' meno ellittico di quanto non fosse in passato, ma ciò che scrive non ha perso fascino e resta sempre icastico, dotato di un'efficacia raggiunta da pochi altri suoi colleghi. "Uno" conferma la sua vena e rappresenta una sterzata dei Marlene Kuntz verso la canzone d'autore. Ma forse la sua straordinaria padronanza della scrittura inizia a debordare e a farsi prevaricante, perché in quest'ultima prova la musica resta quasi in secondo piano così da consentire ai suoi testi, (spesso davvero sontuosamente "letterari"), di risaltare adeguatamente. Per niente noise e piuttosto melodico, "Uno" è - almeno per me - convincente solo a metà. Scarnificare i suoni e rinunciare al rock-sonico che li aveva resi noti e fatti adorare dal pubblico più esigente è un vero atto di coraggio, che va apprezzato e riconosciuto, ma purtroppo in Italia sembra che il tendere verso il songwriting più raffinato sia una sorta di tappa obbligata. In molti hanno provato a "riciclarsi" nella stessa direzione, ma non sono stati altrettanti ad ottenere un risultato che rispettasse le aspettative. Il discorso vale anche per i Marlene, ohimè.
Listening to:
Canto - Marlene Kuntz
P.S. Per il momento mi va di scrivere di musica, avete notato?
Etichette: Godano, Marlene Kuntz, Musica, Uno
3 Comments:
Si, ho notato... E lo fai particolarmente bene!
Grazie, Fab. Ma non esagerare con i complimenti, sennò mi monto la testa!
...difficilmente non si può non rimanere annebiati dalla vita del tuo blog....e dalle tue passioni...
http://cid-7aaa6ffc42197d29.spaces.live.com/
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