giovedì, dicembre 06, 2007

Il retrogusto di una mattina grigia di dicembre

I capricci del tempo ricoprono il passato con palate di inutilità presenti e smarrisco la percezione della mia identità. Navigo a vista, ma c'è nebbia. I fendenti dell'insicurezza mi fanno barcollare come un'ubriaca, come se tutti i dubbi si fossero dati appuntamento proprio qui, proprio adesso. Non mi riconosco nello specchio, o meglio, so benissimo di chi sia quel viso, ma vorrei non fosse il mio. Come se essere un individuo qualunque fosse un peso intollerabile, un'onta, qualcosa di inadeguato ad una come me. Ma chi sono io per non meritarlo? Non ho talenti che possano stravolgere la situazione, che mi pongano al di fuori del gregge, e questa è solo una stupida presunzione. Perché non c'è nulla che mi elevi dalla massa che affolla i tram che tagliano l'aria fredda di mattine che non hanno promesse. Né dagli omini grigi che si accalcano ai semafori inscatolati nelle loro utilitarie, e sperano solo che arrivino presto le 18.00 e sembrano non avere altri desideri.

Listening to:
Il Nulla - Baustelle

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1 Comments:

Blogger Maurizio said...

Sii sempre te stessa e mai l'ombra degli altri.

E ricordati che sei unica e irripetibile.

Ciao.

06 dicembre, 2007 14:59  

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