Nel suo libro English. Meaning and Culture (Oxford University Press, 2006), la linguista polacca Anna Wierzbicka asserisce che l'inglese - e più in generale la cultura dei paesi nei quali questa lingua è quella ufficiale (che lei definisce Anglo culture) - si discosta dalla maggior parte delle altre per quanto concerne l'uso dell'imperativo. In particolare, tale lingua avrebbe sviluppato tutta una serie di perifrasi per evitare di ricorrere a questo modo verbale. Secondo Wierzbicka, ciò rispecchierebbe un'attitudine tipica della cultura anglosassone al rispetto dell'autonomia e dei diritti dell'individuo, le cui radici sarebbero da rintracciare nell'opera di John Locke.
Alla luce di ciò, sorgono spontanee alcune domande: che fine fanno quest'enfasi e quest'attenzione nei confronti della libertà individuale al momento di colonizzare o bombardare un paese a caso sul planisfero? La signora Wierzbicka come spiega l'invasione dell'Iraq, la guerra in Vietnam e il colonialismo britannico? Ma, soprattutto, a Guantanamo gli agenti americani si servono o no l'imperativo per dare ordini ai prigionieri?
Listening to:
Speed of Sound - Coldplay
Etichette: Anna Wierzbicka, Gran Bretagna, Imperativo, Inglese, John Locke, Libri, Riflessioni, Rispetto, USA
3 Comments:
You should ask to her...
ubi maior minor cessat, ti risponderebbe la signora.
cmq, da quanti giorni blogger.com è così razzista da non consentire l'inserimento del link del proprio blog da parte del commentatore?
Non so. In effetti sono successe un po' di stranezze negli ultimi tempi. Ad esempio, prima era tutto in italiano, adesso tutto in inglese. Non che sia un problema, ma - di grazia - perché? Io giuro di non aver modificato nulla. Darò una controllata alle impostazioni, per sicurezza, ma non credo di poter far molto. Mi spiace.
Posta un commento
<< Home