Da dietro i vetri della mia camera guardo la luce del palazzo di fronte che fa capolino tra le foglie della pomelia sul balcone. Se allungo un poco il collo, da dietro la tenda blu che cancella il resto tranne il cerchio pallido illuminato a neon, mi pare la luna. Una luna a portata di mano. Una pallina di luce a due metri da terra. Uno stupido surrogato di quello che da qui non posso vedere.
Ci si può accontentare per sempre di simulacri?
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Questione di ore - Pinomarino
Etichette: Personale, Riflessioni
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