martedì, febbraio 10, 2009

Provare a sperimentare la sincronicità?

Un consigliere che ascolto sempre con piacere mi ha invitata a non lambiccarmi troppo, a non pensare che a tutti i costi si debba conoscere la propria destinazione o le tappe del percorso, a non cercare di capire e a prendere una strada qualunque perché quando ci sentiamo persi tutte le strade portano magicamente a destinazione. Sorprendentemente, il romanzo a me più caro (sfogliato durante il fine settimana) parrebbe spronarmi a fare la stessa cosa, ad aprire la porta al caso e alle coincidenze. Perfino un film rivisto giovedì scorso suggeriva un analogo comportamento. Che sia dunque un messaggio? Pare di sì e pare che debba ascoltarlo. Mi chiedo solo se non si possa lasciare la porta socchiusa, invece di spalancarla, giusto per non essere troppo indifesa nel caso in cui tutti i consigli fossero sbagliati...

Listening to:
Get me away from here, I'm dying - Belle & Sebastian

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1 Comments:

Blogger Marco said...

Dare consigli agli altri è cosa bella e giusta.
Ma da dove vengono i consigli? Dalla percezione di un "sentire la necessità comune", che viene risolto con l'esperienza.
Però il dubbio che mi viene è: siamo davvero sicuri di poter condividere qualunque tipo di esperienza?

Voglio dire, se faccio un sopralluogo in un bosco, tornerò da te e saprò condividere il mio sapere. Ti indicherò quali frutti commestibili ho trovato e altri consigli utili a superare zone paludose.

Ma riguardo ai sentimenti, alle scelte di vita?

Forse uno spirito affine può darti consigli utili, perché i vostri percorsi di vita hanno delle analogie. Ma sono cose che il più delle volte si riconoscono col senno di poi, distinguendo tra i consigli del passato, e non si riesce mai a sviluppare queste tecniche di riconoscimento sul momento in cui servirebbero.

Per cui, provo a rispondere alla tua domanda... mi sento istantaneamente di dare ragione a chi ti consigliava a quel modo.
Ma soltanto perché è un consiglio che trovo, anzi, ho trovato, sempre calzante su di me, e tutt'ora lo seguo.

Fermo restando che per tutti a volte è bello provare il gusto di abbandonarsi, e a bandire certe preoccupazioni.. forse fai bene tenere socchiusa la porticina.

E' sempre bene accettare i consigli altrui, e provare a integrarli col proprio modo di essere.
Te li godrai di più.

Poi forse il problema, la radice di certe sofferenze, andrebbero ricercate non tanto nel modo in cui si è fatti, ma dall'esasperazione di questo stesso modo.
Esempio: la natura di un uccellino è quella di volare.
Ma se l'uccellino viene messo in un ambiente ostile, e chiuso, come una gabbia, tenterà lo stesso di volare, perché è la sua natura.
Ma il volo sarà nocivo, lo farà sbattere contro le sbarre, si farà male.

Quindi forse il punto non sta in quello che sei e che fai, ma nel contesto in cui lo fai, nella libertà di azione che ti scegli.

11 febbraio, 2009 03:47  

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