Mi è passata
Ora - più di ventiquattr'ore, una notte insonne e circa cinque pacchetti di fazzoletti di carta dopo - con il naso rosso, gli occhi notevolmente gonfi (al momento non sono proprio quello che si definirebbe "un bello spettacolo"...), ma il cuore di gran lunga più leggero, mi viene quasi da sorridere per questa mia crisi tanto improvvisa quanto incontenibile. A mente fredda, una volta placatasi la tempesta ed essendomi costretta a ragionarci un po' su, mi rendo perfettamente conto che non c'è un solo motivo razionale per il quale dubitare e sentirmi raggirata, né per ritenere che la mia fiducia sia stata mal riposta. Ci sono, invece, decine di particolari che testimoniano l'esatto contrario. Che dire, a questo punto, se non che sono ridicola come un'adolescente?
Eppure, per quanto dolorosa, l'esperienza non è stata interamente negativa e mi ha lasciato la consapevolezza che, se un'inezia basta a provocarmi reazioni tanto inconsulte, la questione che sta a monte di ogni cosa riveste ormai per me un'importanza nient'affatto trascurabile e mi fa decisamente piacere notare che sia così, che io abbia ancora questa capacità di vivere le cose con tanto trasporto ad un'età che con ogni probabilità dovrebbe suggerire tutt'altro tipo di atteggiamento.
Listening to:
A certain romance - Arctic Monkeys
Etichette: Personale, Riflessioni
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