Fa tacere il ragionamento,
Si affida al tenero suo cuore
Come l'ebbro viaggiatore
All'albergo o anche una lieve
Farfalla al fiore cui s'imbeve.
Ma infelice chi sa già tutto
E non si fa girar la testa,
Chi ogni moto e parola detesta
Nel loro reale costrutto,
Chi raggelato dall'esperienza
Proibisce al cuore ogni demenza!"
Aleksander Puškin, Evgenij Onegin, Cap. IV, LI
Evasione. Un piacere inconfessabile, proibito, ubriacante. Lontano dagli sguardi del mondo cullare sogni impossibili e attendere miracoli e assoluzioni. Consentire alla mente di immaginare un altrove improbabile, tentando di farsi coraggio con la consapevolezza che la vita non è ancora alla fase del "troppo tardi". E incidere laddove non può essere cancellato il proposito di stare sempre all'erta.
Listening to:
Chega de saudade - João Gilberto
Etichette: Deliri, Elucubrazioni, Personale, Riflessioni
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