mercoledì, maggio 04, 2022

Vorrei farmi concava. Accogliere questa confusione, questa rabbia, questo dolore. Vorrei farmi tino. Contenitore accomodante, che ospita passivo la fermentazione. Osservare il processo per quel che è, senza giudizi né ruminazioni. Aspettare. Lasciar fare al tempo. Non sentirmi costretta a una rivolta inconcludente, solo per dimostrare uno spirito pugnace. Nessuna resistenza. Nessuna resilienza. Non una goccia di sudore o di sangue. Solo una elegante resa. Una umile debolezza. L'accettazione dell'impotenza, dacché la lotta è intempestiva. L'abbandono catartico a una fine che potrebbe anche - perché no? - essere una palingenesi.

 

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La ricostruzione del Mocambo - Paolo Conte

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