martedì, maggio 03, 2022

Una giornata di sole sfacciato, di cielo azzurro e senza nuvole, di aria calda che finalmente dà il senso di una primavera matura a un passo dal virare in estate anticipata - come a queste latitudini è di prammatica - e almeno per qualche ora ci si può sentire più leggeri, perfino timidamente fiduciosi. Il senso di tutto quello che da tempo mi accade continua a essere elusivo e il terreno sotto i piedi pare comunque decisamente cedevole, ma per un po' sembra non importare. 

Si può sorridere dell'entusiasmo dei ragazzi che fanno ginnastica nel cortile della scuola, felici delle loro maniche corte che fanno già pregustare le vacanze. Si può rallegrarsi di vedere tavoli, sedie e sdraio tornare su terrazze, verande e balconi, sapendo che presto e per mesi riprenderanno a essere quelli gli spazi più frequentati nelle case. Si può gioire del fucsia squillante dei fiori del mesebriantemo, che si pavoneggiano nel diluvio di luce del mezzogiorno. Si possono seguire i fremiti delle lenzuola stese ad asciugare, guardarle abbandonarsi alla brezza che le fa danzare. Si può essere colpiti dal barbaglio del sole sui vetri di finestre che finalmente si aprono e annusare gli odori di cucina dei vicini. Si può tentare di saziarsi della bellezza delle cose semplici e lasciare che i piccoli piaceri facciano da ansiolitico naturale. 

E avere voglia di camminare senza meta solo per inebriarsi di vita e di mondo, di inseguire le farfalle, di appoggiare le mani sul delizioso calore pomeridiano dei parapetti di pietra della marina con dentro la stessa ingenuità di più di vent'anni fa, quando si era ancora così inesperti da poter credere che comportandosi bene e facendo il proprio dovere tutto sarebbe andato sempre per il meglio.

 

Listening to:

Your move - Yes

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