"Sopporto le prediche di chi razzola male e incanta..."
Sono, come dire...divertita. Il mio piglio blasé mi porta a guardare le cose con l'adeguato distacco, pertanto gli accadimenti dell'ultimo periodo mi sembrano solo la manifestazione (affatto naïf, tra l'altro) di cose che avevo già da tempo preconizzato e che, in virtù di ciò, non mi sorprendono. Ancor meno mi sorprendono i maldestri tentativi di ostentazione di distacco ai quali ho assistito. Il disincanto è una facoltà che va esercitata e affinata con una solida cultura ed uno stile nitido e sorvegliato. Giocare con le parole, ed ancor più con i toni, non è da tutti. Se non si dosano bene gli ingredienti il risultato è tutto fuorché credibile e si rischia di suscitare pena piuttosto che rispetto, inoltre, se non si è attentissimi alle proprie mosse, il rischio di rivelare inconsciamente qualcosa di alquanto sconveniente, (che potrebbe anche risultare controproducente), è altissimo. Le parole sono peggio del fuoco se non le si sa maneggiare. Scottano molto di più e non possono essere domate dall'acqua... Eppure, ad essere sincera, c'è qualcosa che mi infastidisce. Sono sempre più sconcertata dall'epidemica incapacità di interpretare correttamente la semantica dei messaggi verbali. Oggigiorno non ci sono più i riceventi di una volta!
Sono cambiati emittenti, riceventi, codici, canali, contesti e contenuti...adesso come adesso esistono troppe varianti...e ognuno deve captare come vuole. Vasata ^_^
Lo sai, è prorpio vero che tornare(è stato bello tornare a casa) ci aiuta un po' a capire. Spero che ti sia fatta un bel pieno di energia anche tu. Baci...
Sono una grafomane impenitente: se sono felice scrivo, se sono arrabbiata scrivo, se sono triste scrivo.
Scrivo perché mi viene naturale. Scrivo perché per me è più facile che parlare. Scrivo perché non sono capace di confidarmi altrimenti. Scrivo per passare il tempo. Scrivo per documentare i momenti salienti. Scrivo quando mi annoio. Scrivo quando sono piena di entusiasmo. Scrivo come forma di auto-analisi. Scrivo per lanciare messaggi in bottiglia, che - chissà! - potrebbero spiaggiarsi su rive sorprendenti.
Di professione sono una penna mercenaria: mi presto a creare per denaro qualunque tipo di testo su qualsiasi argomento. Ma il sogno è, un giorno, riuscire a scrivere per lavoro solo di ciò che voglio e che m'interessa.
Nel frattempo, quando ne sento la necessità, scarico un po' di zavorra cognitiva ed emotiva nella mia stanzetta viola virtuale, lo spazio più intimo e, allo stesso tempo, quello più pubblico che ho.
Perché metto i miei pensieri in piazza? Perché, per paradosso, comunicare con il mondo è meno imbarazzante che farlo a tu per tu.
2 Comments:
Sono cambiati emittenti, riceventi, codici, canali, contesti e contenuti...adesso come adesso esistono troppe varianti...e ognuno deve captare come vuole.
Vasata ^_^
Lo sai, è prorpio vero che tornare(è stato bello tornare a casa) ci aiuta un po' a capire. Spero che ti sia fatta un bel pieno di energia anche tu. Baci...
Posta un commento
<< Home