Odio le parole utilizzate a sproposito. Odio chi conosce così poco il proprio inconscio da tentare disperatamente di nascondersi dietro un dito. Odio chi non è mai disposto a mettersi in discussione e recedere. Odio chi non si fa mai mettere "la mosca sul naso". Odio i pregiudizi etnocentrici. Odio le "primedonne". Odio le vittime patologiche. Odio chi crede che le cose accadano sempre per una volontà unilaterale. Odio chi non sa fare altro che giudicare tutto e tutti. Odio chi non si chiede mai se ci sia qualcosa che non vada in lui, visto che continuano ad accadergli sempre le stesse cose. Odio le svenevolezze e le civetterie di chi flirta continuamente con qualunque essere dell'altro sesso, quasi si trattasse di uno sport. Odio il buonismo. Odio chi ha il barbaro coraggio di travisare impunemente la realtà. Odio chi si crede tanto intelligente da non dovere mai dubitare di se stesso. Odio chi professa continuamente di essere in buonafede. Odio chi è ipocrita perfino con se stesso.
Sono una grafomane impenitente: se sono felice scrivo, se sono arrabbiata scrivo, se sono triste scrivo.
Scrivo perché mi viene naturale. Scrivo perché per me è più facile che parlare. Scrivo perché non sono capace di confidarmi altrimenti. Scrivo per passare il tempo. Scrivo per documentare i momenti salienti. Scrivo quando mi annoio. Scrivo quando sono piena di entusiasmo. Scrivo come forma di auto-analisi. Scrivo per lanciare messaggi in bottiglia, che - chissà! - potrebbero spiaggiarsi su rive sorprendenti.
Di professione sono una penna mercenaria: mi presto a creare per denaro qualunque tipo di testo su qualsiasi argomento. Ma il sogno è, un giorno, riuscire a scrivere per lavoro solo di ciò che voglio e che m'interessa.
Nel frattempo, quando ne sento la necessità, scarico un po' di zavorra cognitiva ed emotiva nella mia stanzetta viola virtuale, lo spazio più intimo e, allo stesso tempo, quello più pubblico che ho.
Perché metto i miei pensieri in piazza? Perché, per paradosso, comunicare con il mondo è meno imbarazzante che farlo a tu per tu.
0 Comments:
Posta un commento
<< Home