Una vita fa
Anno di grazia 1998, Guccini Live Collection l'avevo fatto comprare a mio padre come regalo di Natale per mia madre, ma diventò subito uno dei miei must. A dir la verità, credo che lei non l'abbia mai ascoltato anche perché prese immediatamente posto tra i miei dischi. Fu un pezzo fondamentale della mia adolescenza. Erano gli anni della biografia del 'Che' divorata in un pomeriggio, della maglietta con la sua effige indossata a scuola per far vedere a tutti da che parte stavo, della tessera della SG, delle discussioni interminabili sulla politica di ieri, di oggi e di domani (ricordi, Alessandro?). Quindici anni di beata incoscienza e grandi ideali spalmati su poco più di un metro e sessanta. Tutto sembrava definitivo ed importantissimo. Perfetto o terribile, le vie di mezzo erano sconosciute. Un giorno la disperazione ti fagocitava nella propria ombra e quello successivo eri felice come una Pasqua. Le ore di lezione sembravano interminabili, ma le giornate volavano tra una battuta, un giro per la scuola durante la ricreazione, un cartanet. E l'estate mi sembrava sempre troppo lunga, perché la scuola mi piaceva e dopo le prime due settimane di vacanza ne sentivo già la nostalgia.
Adesso non c'è più quell'attesa, non ci sono volti che si desidera rivedere, non ci sono riti preliminari (come l'acquisto del diario, dei quaderni, ecc.). C'è solo una routine noiosa e una serie di impegni spiacevoli ma improrogabili, un continuo prendere coscienza del marcio che c'è attorno e del fatto che i nostri sogni, benché ammirevoli, nella maggior parte dei casi sono destinati a dirigersi di soppiatto e con le ossa rotte verso l'uscita d'emergenza, o magari l'hanno già fatto. Rimane solo il ricordo di quando ogni cosa era ancora possibile, di quando il destino sembrava materia malleabile nelle nostre mani e la consapevolezza che niente di questo ritornerà.
Listening to:
Quello che non - Francesco Guccini
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1 Comments:
Tanti auguri alla blogger! ;)
Un abbraccio!
Enzo :)
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