Not so naive
Il lettore più zelante si starà già chiedendo perché mai scriva un blog se mi infastidisce che gli altri ficchino il naso nei miei affari; ebbene, la risposta è che questa pagina non è un vero e proprio diario, per lo meno non nell’accezione più comune del termine, come si può agevolmente dedurre dal fatto che i riferimenti circostanziati ad accadimenti o persone sono alquanto scarsi, se non addirittura assenti. In verità, ciò che mi irrita è il fatto che vi siano degli individui che visitano questo spazio credendo di trovarvi una cronaca minuziosa della mia esistenza, così da poter carpirmi dei segreti. Mi disturba che alcuni mi ritengano così sprovveduta. E che mi sottovalutino al punto da credere che non mi accorga del loro passaggio…
Listening to:
The engine driver – The Decemberists
6 Comments:
Ciao Maria,
non ti nascondo che la stessa cosa succede regolarmente anche a me, nel mio blog. Trovo sempre qualcuno che ci arriva dal motore di ricerca,qualcun altro che sbircia un pò nel profilo, mentre altri ancora guardano i video o i post milioni di volte(sempre gli stessi), senza lasciare traccia evidente, neanche con un ciao.Loro magari non conoscono cosa siano ShinyStat e simili, quindi credono di essere invisibili.Nonostante la mia prima impressione di essere "violato", alla fine ho capito che la gente(o almeno la maggioranza di loro) cominciano ad essere intrigati dai nostri mondi eterei, basati su noi stessi e le nostre personali sensazioni, e così ne vogliono di più.E'come quando conosci da poco un amico interessante e lo frequenti il più possibile, per conoscerlo meglio.O quando vedi l'episodio pilota di una serie televisiva e, stregato, ne cerchi tutti i dettagli possibili nel web. Per farti il mio esempio, io sono arrivato al tuo blog cercando spazi sulla sezione Messinese di BlogItalia. Ho notato ben presto Festina Lente, che si distingueva per intelligenza e sensibilità.Ben presto ho capito che era la continuazione di una precedente esperienza con Windows Live. Poi, dando la mia occhiata giornaliera al tuo spazio personale, ho avuto il sospetto che tu fossi la figlia di un caro amico d'infanzia di mio padre.Quindi ho approfondito e ho sorriso alla coincidenza. A volte, come ho detto, non è una questione di morbosità nel voler carpire i tuoi segreti. A volte, è solo il desiderio della gente di capire meglio chi siamo, senza malizia o cattive intenzioni.Certo, è mille volte più piacevole quando i visitatori si fanno avanti e ci scrivono, mostrandoci il loro volto. Ma ciò non toglie il fatto che, come scrittori di blog,come persone che aprono il loro mondo a tutti, per natura stessa del nostro spazio virtuale ci sentiremo sempre un pò spiati. adesso ti saluto, perchè da me è tardissimo.Ero passato da Festina Lente per uno sguardo rapido...ma ne sono stato intrigato.
Non è a te, o ad altri visitatori come te che mi riferisco nel post, bensì a persone che mi conoscono, sanno bene che non farò mai più loro alcun tipo di confidenza e pensano di poter aggirare l'ostacolo venendo a ficcare il naso qui. E' questo quello che mi infastidisce.
Se non avessi, invece, voluto affatto essere letta da persone "non autorizzate" non avrei mai avuto un blog pubblico. Dunque il problema non è che mi leggano, ma chi mi legge.
Capisco. Effettivamente, allora, la situazione è fastidiosa. Ma almeno, dopo questo tuo ultimo post, si sentiranno un pò in imbarazzo ad ogni loro visita. Ciao
a molta gente piace "u curtigghiu", e quando è "tutto e subito" per questi è ancora meglio...gli piace perder tempo nella vita altrui, non più per curiosità, ma per non osservare la loro. vivere, in qualche modo, una vita diversa...e se prima ci si riusciva facilmente con un libro o un film, adesso usufruiscono di tv e internet. mi sa che andiamo a peggiorare col passare del tempo...
vasata, aura :)
Hum.. ma se, all'opposto, nessuno più visitasse questo spazio?
Mi spiacerebbe molto se nessuno visitasse più il blog. Anche per te vale la risposta che ho dato prima a Marco. Non è che mi arrabbi perchè mi leggono, ma perchè ci sono delle persone che lo fanno credendo di trovare qui le cose che a loro non direi neppure sotto tortura.
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