Non sono triste, per niente, è solo che venerdì sera sono uscita con degli amici dell'università e ho avuto la netta sensazione che tutte le altre ragazze che erano sedute al nostro tavolo mi odiassero. Avresti dovuto vedere le loro facce! Quindi, mi è venuto spontaneo chiedermi se ci sia qualcosa che non va in me. Non penso di essere odiosa e, inoltre, alcune delle ragazze neppure le conoscevo bene, ci saremo parlate sì e no per qualche minuto...perché mi guardavano con lo sguardo truce, allora??? Boh... Datemi qualche suggerimento, vi prego, io non ci capisco nulla!
Non saprei dirti, cara Maria. Penso che i motivi per i quali hai avuto questa impressione spaziano dalla diffidenza delle ragazze nei tuoi confronti, ad un po' di sano razzismo per passare alla più classica delle teorie secondo la quale in un insieme, sociale, la "nuova" arrivata può rubare il maschio dominante.
Non è da tutti essere gentili, men che mai al primo incontro. Io stesso mi sento burbero quando mi presentano una persona.
Sono una grafomane impenitente: se sono felice scrivo, se sono arrabbiata scrivo, se sono triste scrivo.
Scrivo perché mi viene naturale. Scrivo perché per me è più facile che parlare. Scrivo perché non sono capace di confidarmi altrimenti. Scrivo per passare il tempo. Scrivo per documentare i momenti salienti. Scrivo quando mi annoio. Scrivo quando sono piena di entusiasmo. Scrivo come forma di auto-analisi. Scrivo per lanciare messaggi in bottiglia, che - chissà! - potrebbero spiaggiarsi su rive sorprendenti.
Di professione sono una penna mercenaria: mi presto a creare per denaro qualunque tipo di testo su qualsiasi argomento. Ma il sogno è, un giorno, riuscire a scrivere per lavoro solo di ciò che voglio e che m'interessa.
Nel frattempo, quando ne sento la necessità, scarico un po' di zavorra cognitiva ed emotiva nella mia stanzetta viola virtuale, lo spazio più intimo e, allo stesso tempo, quello più pubblico che ho.
Perché metto i miei pensieri in piazza? Perché, per paradosso, comunicare con il mondo è meno imbarazzante che farlo a tu per tu.
4 Comments:
Buono lavoro, Maria!
Ciao amiga
Being happy helps a lot. Try...
(*) Da pronunciare rigorosamente ahhaappy, come una professoressa che noi conosciamo.
Non sono triste, per niente, è solo che venerdì sera sono uscita con degli amici dell'università e ho avuto la netta sensazione che tutte le altre ragazze che erano sedute al nostro tavolo mi odiassero. Avresti dovuto vedere le loro facce! Quindi, mi è venuto spontaneo chiedermi se ci sia qualcosa che non va in me. Non penso di essere odiosa e, inoltre, alcune delle ragazze neppure le conoscevo bene, ci saremo parlate sì e no per qualche minuto...perché mi guardavano con lo sguardo truce, allora??? Boh...
Datemi qualche suggerimento, vi prego, io non ci capisco nulla!
Non saprei dirti, cara Maria. Penso che i motivi per i quali hai avuto questa impressione spaziano dalla diffidenza delle ragazze nei tuoi confronti, ad un po' di sano razzismo per passare alla più classica delle teorie secondo la quale in un insieme, sociale, la "nuova" arrivata può rubare il maschio dominante.
Non è da tutti essere gentili, men che mai al primo incontro. Io stesso mi sento burbero quando mi presentano una persona.
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