Se il prezzo da pagare per conquistare e mantenere una posizione di vantaggio è la perdita dell'innocenza, se per salire su un piedistallo bisogna avere il cuore asettico come una camera operatoria, se per soddisfare il proprio ego occorre offrirgli in oblazione la sofferenza e l'annientamento di un altro, prego di essere e restare per sempre inferiore.
La provocazione, il dispetto, la manipolazione, l'abuso psicologico possono disumanizzare o rendere migliori. Sta a ciascuno scegliere se aggiungere il proprio nome alla lista dei carnefici, facendo ripagare a qualcuno di più "debole" i torti subiti, innescando una spirale di degradazione, oppure fare del dolore un'occasione di esplorazione di se stessi, un viaggio alla scoperta delle proprie ferite interiori affinché possano essere conosciute, accettate e rimarginate e nessuno possa più farle sanguinare. Si può decidere di abbracciare la propria vulnerabilità, praticare l'umiltà, non rinunciare all'empatia, alla compassione e al perdono e apprendere la lezione anche delle giornate più nere. Invece di scavare, si può scegliere di assumersi la responsabilità della propria esistenza, di sollevarsi, di diventare una versione più elevata di sé, di coltivare l'amore per la vita, per l'umanità e per se stessi. Si può resistere alla tentazione di diventare a propria volta un sasso o un buco nero, di parlare solo per ferire, di portare rancore, di desiderare l'annientamento del prossimo. Si può lottare perché la propria luce non si offuschi, ma continui a splendere, e nessuno possa scalfire il nocciolo della propria verità e della propria serenità. Si può riemergere e andare avanti, portare frutto e invecchiare con saggezza.
Inspiro. Espiro. Inspiro. Espiro. Inspiro. Espiro.
Vi lascio ogni premio, medaglia e primo posto. Preferisco essere una sguattera in Paradiso che la regina dell'Inferno. L'unica gara che abbia senso è quella per imparare a vivere bene e abbiamo un solo tentativo per vincerla.
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