mercoledì, febbraio 28, 2007

What am I to do?

La mia ombra si sente sola, abbandonata in un angolo come una cosa vecchia universalmente apprezzata, ma troppo eccentrica per essere indossata.
La mia ombra necessiterebbe un tutore, una qualche autorità che vigilasse su di lei e che le intimasse dei comandi - e, a volte, le desse delle ricompense, dei palliativi, degli zuccherini - perchè non so autoregolamentarmi. Mi servono cartelli stradali chiari e univoci e una voce che mi preannunci il cammino più conveniente e meno accidentato, o, almeno, quello che conduce da qualche parte. In questo momento avrei un gran bisogno di una pia e devota Antigone che si faccia carico di guidarmi come un novello Edipo nel viaggio verso la sua meta designata. Avrei bisogno che le cose accadano all’improvviso e mi prendano alle spalle, indipendenti dalla mia volontà e magicamente perfette, fatte apposta per incastrarsi nello spazio arzigogolato che rimane, vuoto e scettico, ad attendere un miracolo. Vorrei che i nodi si sciogliessero in fretta, che i dubbi si solubilizzassero nel quotidiano con una rimescolata energica come i cristalli di zucchero in un bicchiere d’acqua; che si integrassero meglio con tutto il resto e diventassero meno spigolosi e taglienti.

Listening to:
Pictures of you – The Cure

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martedì, febbraio 27, 2007

Abulia pre-primaverile

Stanotte avevo scritto un post perfetto e una volta tanto non interamente centrato su di me, che purtroppo è andato perduto a causa di uno dei numerosissimi e fastidiosissimi bug che infestano blogger.com. Peccato, perché oggi non sono in vena e non so cos'altro potrei scrivere oltre al compianto per il mio piccolo intervento defunto.
Non sono dell'umore più adatto per creare, sarà che sto leggendo cose che mi fanno riflettere e trarre conclusioni molto poco gratificanti sul mio stile di scrittura, o che ho una tosse cavernosa molesta che mi tiene sveglia da un paio di notti, o che sono venuti gli operai a riparare un perdita nel mio bagno e adesso ci sono polvere e sporco dappertutto, o che inizio a sentire un prepotente senso di disgusto verso cose che mi ero illusa mi potessero piacere e questo mi fa sentire in colpa per il mio debole carattere e la mia incostanza. Sarà che Torino è tremendamente noiosa e sonnolenta, avvilente nel suo essere incolore. Sarà che un sole che non riesce a riscaldare e che non illumina anche quando troneggia trionfante in un cielo limpido, non è ciò di cui avrei più bisogno adesso. Sarà che sono stufa di dover sempre spiegare e giustificare e tentare di far capire a chi non vuole neppure sforzarsi. Sarà che da qualche tempo sono apatica, ecco tutto.

Listeningo to:
Senza far rumore - La Crus

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domenica, febbraio 25, 2007

The bumptiousness of insecure people

Specialisti del cliché e delle generalizzazioni, hanno bisogno di gonfiare il petto e fanno la ruota come pavoni mentre spalano e ammonticchiano sterco su tutto quello che vorrebbero convincersi di detestare e che invece invidiano e bramano disperatamente. Insegnano soprattutto ciò che non hanno mai appreso e fanno tiro al bersaglio con chiunque sentano superiore a loro. Patetiche e capricciose primedonne da teatro di rivista, vivono nel timore che i riflettori non siano sempre puntati su di loro e tramutano in colossi i loro granelli di sabbia...

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Blue Valentine - Tom Waits

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venerdì, febbraio 23, 2007

"Sta freve mi trasi 'nta l'ossa..."

Se sei nato sull’Isola sei condannato a subirne per sempre la malia perversa e inebriante. Non è qualcosa che si possa spiegare, non ci sono termini appropriati e poi, gli altri, quelli che non la conoscono non possono neanche lontanamente afferrare la portata delle tue parole. E’ una malattia che succhi con il latte materno e che a volte sembra troppo dura da sopportare e ti illudi che fuggendo possa guarire, ma, anche se a volte il processo può richiedere una vita intera, alla fine ti devi arrendere e tornare a stringerti al seno prosperoso di questa madre invadente e benevola. Non importa quanto lontano ci si spinga per sfuggirle, lei ti trova sempre, perché in verità non ti ha mai lasciato. Basta che in una giornata di sole tu chiuda gli occhi per un momento e, fossi pure a Helsinki, sentirai le narici invase dall’odore di terra arsa e di aria rovente. Solo gli insensibili possono mostrarsi ritrosi davanti alle lusinghe di questo paradiso negletto e perturbante, moderno e primitivo come solo la Sicilia sa essere. Come resistere a un luogo che allo stesso tempo è dentro e fuori dal divenire, un luogo in cui tutto si muove turbinosamente e parimenti se ne sta placidamente rannicchiato in un sonno che dura da millenni? Come non sentirsi sopraffatti dai suoi profumi violenti e dai suoi colori saturi? Come non subire il fascino di un triangolo di terra emersa che galleggia sul mare e sul fuoco?
Listening to:
Stranizza d'amuri - Franco Battiato

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mercoledì, febbraio 21, 2007

Ladybug on a four-leaf clover

Illanguidire e disperare nel passato sono stati i verbi che più mi si addicevano e ho sempre creduto che fosse inevitabile, indipendente dalla mia volontà e che la causa fosse l'imperizia, o il dolo, della Fortuna. Ma le reazioni sono sempre elicitate dalle azioni: non spuntano dal nulla e non si compiono in un nulla atemporale, al di là delle leggi di causa-effetto.
Ho smesso di sgranare rosari di recriminazioni e malumori. Se le carte di questa mano non sono favorevoli, posso sempre aspettare quella successiva...

Listening to:
Waiting on an angel - Ben Harper

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martedì, febbraio 20, 2007

Inventario

Dieci: i minuti che mi concedo per scrivere questo post prima di andare a dormire.
Nove: il voto per le merendine "Pan di Stelle".
Otto: i giorni prima che ricomincino le levatacce.
Sette: il numero di volte in cui mi pento di quello che ho fatto e di quello che non ho fatto.
Sei: le vecchie copie di City che ancora aspettano di essere buttate.
Cinque: le ragazze che continuano a ridere a crepapelle nonostante le facce di disappunto della gente intorno.
Quattro: il numero dei sogni che devo ancora realizzare.
Tre: le volte in cui rifiuto prima di accettare.
Due: le alternative possibili.
Uno: il proposito un po' folle di cedere e, per una volta, guardare al mondo con un incauto ottimismo...

Listening to:
Like a rolling stone - Bob Dylan

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lunedì, febbraio 19, 2007

Mi prometto la felicità

Sarà l'influsso positivo del sottofondo musicale, che mi riporta alle tiepide sere d'inizio primavera di tanti anni fa passate seduta sul balcone a fare cruciverba aspettando di sentire la voce di mia madre che mi diceva di andare a tavola, ma in questo pomeriggio di luci smorzate mi sento più serena del solito. Tamburello le dita sul tavolo seguendo il ritmo della musica e risento il profumo domestico dell'aria di Milazzo e le sue promesse d'estate. Quell'atmosfera sospesa, quell'attesa, quella gioia e impazienza per qualcosa di imminente. E penso alle passeggiate sul lungomare appena terminati i compiti, alle giornate che si allungano e alla brezza di mare, ai suoni di risate argentine, alle bacche degli alberi. Penso ai miei sedici anni di "travagliata" spensieratezza, quando ogni cosa sembrava ancora lontana e mi illudevo di poter sempre e comunque rimandare.
Adesso il tempo mi morde i polpacci e sento che devo sbrigarmi, ma non oggi. Oggi pomeriggio mi godo un ultimo strascico di quella miope leggerezza e mi lascio confondere dall'odore di terra secca che qui non c'è, ma che mi accompagna ovunque vada e che non potrò mai dimenticare. E prendo un impegno con me stessa, affinché quella ragazzina gracile con i codini non debba rimanere troppo delusa.

Listening to:
Catching the butterfly - The Verve

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domenica, febbraio 18, 2007

All'improvviso un nugolo di frecce - stream of consciousness in the dead of night...

Non importa il fatto che mi sia sentita come un bufalo accerchiato dai pellerossa. Non importa perché è soggettivo e la soggettività inganna. E tuttavia è successo.

Il problema è che non conosco la morfologia e la sintassi di quel messaggio e riconosco dei significati, ma non riesco ad interpretarli, o li fraintendo.

Cerco di vedere, provo a tracciare dei segni con l'indice sul vetro fuligginoso, ma lo sporco è incrostato e non viene via.

Listening to:
Leaning against the wall - Kings of Convenience

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sabato, febbraio 17, 2007

Spade di Damocle & probabili refusi

La consolazione ha bisogno di una cartina dettagliata. Sembra che non abbia nessuna idea di dove dirigersi.
Le cose ultimamente non vanno per il verso giusto e tutte le attese si vedono sbattere la porta in faccia da una realtà indesiderabile...

Il mio destino a volte è sadico e dilatorio. Rimanda sempre la sentenza. O forse no. Ma come posso esserne certa? Odio i refusi e odio ancor di più non sapere se davvero si tratti di un refuso. E' spaventoso pensare quanta differenza possa fare la presenza di un segno grafico oppure di un altro.

Listening to:
Running up that hill - Kate Bush

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domenica, febbraio 11, 2007

Trauriger Sonntag

"Trauriger Sonntag dein Abend ist nicht mehr weit
Mit schwarzen Schatten teil ich meine Einsamkeit
Schliess` ich die Augen dann seh` ich sie hundertfach
Ich kann nicht schlafen und sie werden nie mehr wach
Ich seh` Gestalten ziehen im Zigarettenrauch
Lasst mich nicht hier sagt den Engeln ich komme auch
Trauriger Sonntag
Einsame Sonntage hab ich zuviel verbracht
Heut mach ich mich auf den Weg in die lange Nacht
Bald brennen Kerzen und Rauch macht die Augen feucht
Weint doch nicht Freunde denn endlich fühl ich mich leicht
Der letzte Atemzug bringt mich für immer heim
Im Land der Schatten da werd ich geborgen sein
Trauriger Sonntag"


Wo bist du?
Was denkst du?


Listening to:
Gloomy Sunday - Billie Holiday

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sabato, febbraio 10, 2007

A espera

I miei pensieri incidono il silenzio facendo zampillare un flusso di sangue nero che sgorga dalla pelle di questa tarda mattinata grigia di inverno.
I miei pensieri non sanno niente, ma presumono molte cose; è questo il loro problema.
I miei pensieri corrono troppo veloce, hanno troppa fretta, sono impazienti.
I miei pensieri mentono a sé stessi, sapendo di mentire e non hanno sensi di colpa.
I miei pensieri soffrono di insonnia.
I miei pensieri giocano con le parole costruendo cattedrali barocche di sillabe.
I miei pensieri non vanno d'accordo con le azioni, non amano sporcarsi le mani.
I miei pensieri sono manichei e ingenui.
I miei pensieri non conoscono la strada per uscire dalla loro scatola e trasformarsi in suoni modulati.
I miei pensieri sono timidi.
I miei pensieri attendono il momento in cui capiranno se sono assolutamente inutili oppure no.

Listening to:
Eu sei que vou te amar - Caetano Veloso

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venerdì, febbraio 09, 2007

Serendipità

L'uomo è un essere costantemente e irrimediabilmente insoddisfatto, famelico di novità, di traguardi, di premi e questo ci rende viandanti ciechi al perpetuo inseguimento di entità vaporose che chiamiamo sogni. Poiché sembra che essi debbano sempre per forza precederci, durante la ricerca di qualcosa il rischio di non trovare ciò che si stava cercando è concreto e sempre in agguato, tuttavia non è detto che sia una maledizione. Può capitare di inciampare in qualcosa di cui non ci si immaginava neppure l'esistenza e che questo "incidente" non risulti per nulla nefasto né sgradito. Basta vincere il senso di improvvisa instabilità (derivante dalla sorpresa e dall'impreparazione mentale) che fa traballare le ginocchia e accettare con curiosità il dono inaspettato che non cercavamo e che non ci stava cercando, eppure, per qualche motivo imperscrutabile, era destinato proprio a noi.

Listening to:
Airbag - Radiohead

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mercoledì, febbraio 07, 2007

On beauty

Spesso, tra il serio e il faceto, ho affermato di essere un'esteta. Giocando magari ad estremizzare la cosa, ma con assoluta sincerità, perché ho sempre avuto un'idea del bello ben precisa e molto "rigida".
Ultimamente, però, mi sono trovata spesso a riflettere su cosa sia la bellezza e se abbia un senso sostenere che esista un bello oggettivo, immediatamente percepibile da tutti e non sindacabile, e se questa bellezza si accompagni - come credevo - al fascino, oppure possa essere una grazia "da cartolina", piatta e noiosa. Con il mio solito piglio sistematico, mi sono messa a notomizzare la realtà circostante, giungendo alla conclusione che è necessario che ridimensioni la mia concezione del bello. Anche perché non è più attuale. Nel frattempo la mia sensibilità verso la bellezza è cambiata ed è ora che anche le mie vecchie idee si rassegnino ad abdicare. Perché, se è vero che in alcuni casi la bellezza è lampante e universalmente riconoscibile, è anche vero che, il più delle volte, questa bellezza, se non è accompagnata da qualche particolare "perturbante", non riesce a farsi ricordare e a sollecitare forti reazioni emotive. La vera bellezza, a mio parere, contiene in sé qualche particolare dissonante che cattura l'occhio e fa sì che una determinata immagine si imprima nella mente diventando quasi un'ossessione. Essa si manifesta solo quando nell'esplosione dell'estasi si intravede un'ombra di disgusto.

Listening to:
Il vento caldo dell'estate - Alice

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martedì, febbraio 06, 2007

Con gli occhi aperti

Mi sveglio spesso di notte. Mi sveglio per pensare, come un'urgenza. Sono pensieri veloci che inondano l'estraneità di questa stanza buia, sperando di sentire qualcosa che non sia il battito regolare del mio cuore. E penso ad altre stanze, in altri edifici e a cosa accade lì e mi chiedo se al loro interno qualcuno oltre me resta sveglio. E se sì, cosa pensa e perché. Se invece dorme, mi chiedo che ritmo segua il suo respiro e provo ad omogeneizzare il suo tempo al mio.
Le mie notti si consumano tra sogno e veglia nella ricerca di comunità e comunione con il mondo che mi contiene, eppure dal quale mi sento dolorosamente rimossa. E non mi bastano più i nostri rapporti di fredda cortesia: buongiorno e buonasera e nient'altro, come se mi fosse indifferente tutto ciò che avviene al di fuori di me, come se non mi riguardasse.

La superiorità della vita contemplativa è una sciocchezza colossale.

Listening to:
Vite parallele - Franco Battiato

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lunedì, febbraio 05, 2007

Ai confini della realtà

Ho una memoria birichina e un inconscio dispettoso, che insieme cospirano contro di me. Parti di me che mi sono amorevolmente ostili e tracciano sogni e ricordi fallaci, che sembrano più veri del vero e traggono in inganno. Come se seguissi una pista e qualcuno avesse deciso di disseminare il cammino di tracce fasulle. E tutto questo incontrollabile proliferare di indizi inconsistenti è pericoloso e consolatorio. Mi custodiscono dentro una scatola imbottita, perchè non mi faccia male, ma imbottita di rischi. A pensarci bene la morbidezza delle sue pareti è solo un'illusione e, a giudicare dai segni che lascia, direi che si tratta piuttosto di una copertura di rovi mascherati da bambagia. Ma spero fortemente, dissennatamente, furiosamente e disperatamente di sbagliarmi.

Listening to:
Nightblindness - David Gray

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domenica, febbraio 04, 2007

Significati privi di significante

"...Ma non è invece giusto il contrario, che un avvenimento è tanto più
significativo e privilegiato quanti più casi fortuiti intervengono
a determinarlo? Soltanto il caso può apparirci come un messaggio.
Ciò che avviene per necessità, ciò che è atteso, che si ripete ogni
giorno, tutto ciò è muto. Soltanto il caso ci parla..."
E a volte il caso ci parla al di là delle parole.
Non si deve per forza conversare dei massimi sistemi per comunicarsi qualcosa, anzi, non si deve per forza conversare. Certo, al principio sembrerà di non avere captato nulla, ma poco a poco il messaggio inizierà ad affiorare e ci si renderà conto all'improvviso di qualcosa di assolutamente nuovo e insospettato che si è insinuato proditoriamente nella nostra testa. E sembrerà come se finalmente tutti i pezzi di un tetris invisibile avessero trovato l'incastro perfetto.

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Uragano vite - Marco Parente

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venerdì, febbraio 02, 2007

All's well that ends well

Con il cuore contento, un sorriso ebete che mi accompagna da qualche ora e le palpebre ormai troppo pesanti, stasera andrò a letto presto, come non faccio più da molto tempo. Chiudendo - forse un po' a malincuore - il sipario su una bella giornata. Stanca ma felice. Mi aspetta l'abbraccio morbido e rassicurante del "sonno del giusto". E il tepore piacevole del mio pigiama azzurro.
E mi merito questa ninnananna di sottofondo fino all'ultima nota.

Listening to:
Miss Sarajevo - The Passengers & Luciano Pavarotti

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giovedì, febbraio 01, 2007

"Come fuggono le ore da qui"

Il tempo trema a cavallo della lancetta dei minuti. Si sposta sempre in avanti, senza tentennamenti, senza ripensamenti e senza rimpianti per quanto si è lasciato alle spalle. Ma poi trona sempre sullo stesso settore del quadrante, eppure non è più lo stesso tempo. E nel suo percorso a spirale travolge le cose e le persone. Inermi vittime di un'entità impalpabile e convenzionale. Ostaggi della sua corsa infinita con una lama di rasoio puntata dritta contro la gola. Una lama scintillante a forma di lancetta.
Listening to:
Stelle buone - Cristina Donà

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