venerdì, gennaio 30, 2009

Quando meno te l'aspetti

"You sit there in your heartache,
waiting on some beautiful boy to
save you from your old ways.
You play forgiveness...
watch it now ... here he comes!

He doesn't look a thing like Jesus
but he talks like a gentleman,
like you imagined when you were young..."


La verità è che, soprattutto nei momenti di difficoltà o prostrazione emotiva, tutti noi aspettiamo di essere salvati da un'incarnazione della perfezione che metta piede nella nostra vita e per magia sistemi tutto quello che non va. La cosa curiosa è che poi il più delle volte ci accorgiamo che la perfezione non ha le spoglie che immaginavamo e risiede dove non avremmo nemmeno sospettato. Reale ed ideale non coincidono (quasi) mai. Per fortuna.

Listening to:
When you were young - The Killers

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lunedì, gennaio 26, 2009

Cose che succedono

Da lontano, dietro un vetro, tendo l'orecchio per cogliere anche il minimo segno, per rubare anche un solo sguardo. Aspetto. Questo è decisamente il momento migliore: non si è ancora messo niente sul tavolo e c'è poco o nulla da perdere. Ed è bello, come la maggioranza delle cose che accadono senza preavviso, come un inciampo che non fa capitombolare al suolo. E' solo la vertigine inebriante della perdita di equilibro, un attimo prima del dolore.

Listening to:
Crash into me - Dave Matthews Band

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mercoledì, gennaio 21, 2009

Preferire il necessario all'affascinante superfluo

Adesso capisco molte cose e sono in grado di giustificare scelte che fino a qualche anno fa avrei bollato come azzardate. A venticinque anni, con un abisso di incertezza come unico orizzonte, mi rendo conto che ad un certo punto non è più il momento dell'adrenalina e dell'eccitazione, della sorpresa e dell'imprevedibilità. Arriva un momento nel quale ti rendi conto che tutto quello di cui hai bisogno è una mano sinistra che intervenga a girare dolcemente lo sterzo per evitarti di andare a sbattere contro un ostacolo o di accentrarti troppo sulla carreggiata, quando tu non hai i riflessi sufficientemente pronti. E che è bello sapere che, oltre al tuo, c'è un altro freno di servizio e qualcuno accanto a te pronto ad usarlo. E apprezzi la voce che ti dà istruzioni sulle procedure da eseguire e ti rassicura quando sbagli.
Arriva un'età nella quale diventa inutile tentare di afferrare una saponetta bagnata, perché mille volte ti è già sfuggita di mano e inizi a comprendere che dovresti dedicarti, invece, a stringere quello che puoi agguantare. E che la sicurezza, in fin dei conti, non è così terribilmente noiosa come giuravi che dovesse essere.

Listening to:
Roses from my friends - Ben Harper

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martedì, gennaio 13, 2009

Una bella serata

Immaginatevi la scena: cerottino di quelli che aiutano a respirare attaccato al naso (perché con gli spray nasali a suo tempo rischiai di ammazzarmi ignorando colpevolmente il fatto che non dovrebbero essere usati per più di tre o quattro giorni consecutivi), pigiama e plaid di pile buttato sulle spalle in stile profugo/terremotato del Terzo Millennio. Come sottofondo un incessante, fastidioso e, diciamoci la verità, anche un po' stomachevole rumore, di quelli che si emettono solitamente tirando su con il naso quando si ha una narice tappata (o tutt'e due, non poniamo limiti alla Provvidenza): una via di mezzo tra la pernacchia e il risucchio. Affascianate, vero?

Listening to:
Sparring partner - Paolo Conte

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lunedì, gennaio 12, 2009

Ho bisogno di lavorare per preservare la mia "salute" psichica

Giusto per ammazzare il tempo, scrivo un post sul blog. Ormai faccio qualsiasi cosa giusto per ammazzare il tempo. Ci si lamenta sempre di non avere un momento libero, ma quando i momenti liberi diventano giorni interi e poi settimane e poi mesi e ci si già è tolti lo sfizio di dormire fino a mezzogiorno durante la settimana e di stare in pigiama fino alle 14.00 e di leggere un romanzo intero in due giorni e di rivedere tutti quei film che si sperava sempre di riuscire a rivedere e dopo che si è messa mano ai cassetti ed agli armadi per ripristinare finalmente l'ordine e che, insomma, si è fatto tutto ciò che si rimandava sempre per mancanza di tempo, ecco che si piomba in un triste stato depresso-vegetativo. Si inizia a fissare il telefono sperando che squilli e a controllare l'e-mail mille volte al giorno e, non potendo fare altro, si aspetta che qualcuno ti dia qualcosa da fare. Anche pelare una patata in questi casi è meglio che niente...

Listening to:
Mrs. Macabrette - A Toys Orchestra

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venerdì, gennaio 09, 2009

Inadatta

"Il gioco è qui,
ludicamente sporco.
Sai, io potrei affogarmi
la morale dentro un pozzo,
convivere con
rigurgiti,
cadaveri,
residui di
stati umorali.

Avere donne e denari,
coscienze come mazzi di chiavi.
Avere donne e denari,
sapere molto di più.

Ed ecco il trasformismo della società:
mette le mani su tutto.
Un'anima di plastica,
ed io non sono il più adatto.

Ed ecco il trasformismo, l'elasticità.
Mettono mani su tutto.

L'anima è un giocattolo
ed io non sono il più adatto.

Incontro il diavolo ogni sera,
ma ora so
che è il primo cornuto della terra.

L'anima è un giocattolo
ed io non sono il più adatto"


Tutto è merce di scambio e tutti cambiano maglia e bandiera alla velocità della luce. Davvero non si deve mai dire mai, soprattutto se entrano in ballo potere e denaro. Restare puliti in questi tempi melmosi è un'impresa da titani. Gli accusatori diventano accusati e viceversa e una condanna diventa quasi un'onorificenza invece che un'ignominia, come se si trattasse di una sorta di valore aggiunto. Nel frattempo ci raccontano favole sulla fine imminente della crisi economica e i tg ci rincoglioniscono con i servizi sui saldi e le settimane bianche...
Questo non è il mio mondo, non può esserlo.

Listening to:
L'anima è un giocattolo - Fumisterie

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sabato, gennaio 03, 2009

"When I think more than I want to think and do things I never should do..."

Me ne sto qui, al sicuro, dalla parte in cui non si cade, dalla parte in cui non si può cadere e se si crede di sanguinare si scopre che è solo un'impressione. Me ne sto qui con un'altra faccia, quella di venerdì 3 gennaio 2009; è solo un'altra patina, l'ennesima, che sorride e chiacchiera e fa finta di niente e racconta di speranze che non ha e di cambiamenti mai davvero avvenuti. Me ne sto qui a stringere tra le mani un cimelio che significa molto più di quel che vale e considero le circostanze e le coincidenze per poterle ricreare alla ricerca di un assetto cosmico che non possa che costringere le cose ad accadere così come io vorrei che fossero, o meglio, a riaccadere come già sono avvenute in un tempo che ormai è trapassato remoto, ma - e questo non mi sorprende affatto - non sortisco alcun risultato.

Listening to:
Lilac wine - Jeff Buckley

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