venerdì, aprile 15, 2016

Ho scelto l'inizio

Il sole è un invito, un pungolo che non si può ignorare. Ricaccia il buio negli angoli e a queste latitudini investe ogni cosa con un'esuberanza adolescente che, a ben pensarci, quasi commuove. E se, per una volta, si provasse a fare altrettanto? A travolgere tutto come un bulldozer, senza timori, senza reverenze? Girare lo sguardo, tenere gli occhi alti e fissi in avanti. Pensare a se stessi col segno più e non con quello meno, scommettendo sulla propria testa, anche se paga uno a mille. Stracciare tutte le previsioni appuntateci addosso da altri, avere il coraggio di fallire, fallire di più, fallire meglio, perché solo un cammino accidentato conduce alle stelle. Darsi un'opportunità, senza soppesarsi prima, senza valutare se si sia all'altezza o meno, perché se non si è abbastanza lo si diventerà, con ostinazione lo si diventerà.

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Cose semplici e banali - Afterhours

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mercoledì, aprile 06, 2016

Scrivo e cancello. Scrivo e cancello. Come le onde sulla sabbia del mare. Scrivo e cancello, perché la voglia non mi manca ma la crudeltà mi fa difetto. Questo non mi rende migliore, sono stata anch'io crudele e sconsiderata: ciascuno fa del male a volte, come dice la canzone. Non importa se in buona o cattiva fede, il dolore è sempre dolore e il resto sono inutili giustificazioni buone solo per ripulirsi la coscienza. La penitenza è l'unica che può sbiancare certe macchie. Così rinuncio e cancello e questo è uno dei miei modi per espiare.

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martedì, aprile 05, 2016

Esperimenti

C'è chi scrive per cauterizzare le ferite e chi per riaprirle. Solo per sentirle ancora una volta bruciare, per essere sicuro che siano ancora lì, infette come vorrebbe rimanessero per sempre. Ogni taglio è una pietra miliare: chi è bravo a trasformare lo squarcio in cicatrice, può dire di aver compiuto un percorso. Chi vede - e si compiace - il sangue che affiora ancora, è sempre inchiodato al solito posto e il resto si muove attorno a lui come lo scenario a manovella di un film anni '30. 

Che assurda perversione! Tuttavia a volte non esiste nulla di più piacevole di scavarsi le carni con una forchetta dai rebbi ben appuntiti. Si tratta di mettersi alla prova, di testare le proprie sensazioni: se provoca ancora dolore, importa ancora; in caso contrario è solo un'altra cianfrusaglia emotiva e lo scorno nello scoprirlo rischia di essere asfissiante.

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