giovedì, luglio 24, 2008

Passioni estive

Gli amori estivi, dicono tutti, non durano e sono frivoli, ma io, che almeno sotto certi aspetti dell'essere controcorrente sono un'icona ambulante, sto sperimentando passioni che credo non siano poi così superficiali e di certo non saranno stagionali. Prima ho confessato la mia novella infatuazione per Andrew Bird - la quale benché passino i giorni non accenna minimamente ad affievolirsi - che è diventato ufficialmente il cantore di questa mia ultima estate da studentessa. Adesso ammetto di essere ultimamente entrata nella spirale del té alla menta: non però di quello aromatizzato che si compra in bustine già pronte per l'infusione, certo che no! Invece lo preparo io alla maniera araba (ho cercato la ricetta su internet) ed ho perfino riesumato il vecchio filtro di mia mamma che credo non venisse usato da almeno quindici anni. Ne bevo più o meno un litro al giorno con una soddisfazione che non vi dico. Ah, e mi sono anche appassionata al mahjong, un tipo di solitario cinese al quale si può giocare su una serie infinita di siti e che non riesco mai a finire, ma che mi piace parecchio. E sono certa che questa volta durerà, non come la momentanea ossessione per FreeCell che ho avuto qualche anno fa. Questa volta sarà diverso, anche perché a FreeCell sono bravissima ed era più che ovvio che mi stancassi di giocarci, mentre stavolta il fatto che non riesca mai a vincere va tutto a favore di questa ipotesi: io, infatti, sono eccezionale nel rimanere incredibilmente devota a tutto ciò che non posso conquistare...

Listening to:
Cataracts - Andrew Bird...tanto per cambiare!

Etichette: , ,

venerdì, luglio 18, 2008

OMG!!!

A volte ritorno. A volte rileggo i vecchi post e mi si accappona la pelle: un buon 90% sono assolutamente PATETICI. Mi faccio quasi schifo.
Se non mi sbrigo a mettere in mostra un po' di disincantata ironia non ho speranze di finire come Bridget Jones: contesa tra due uomini belli e di successo pur essendo pingue, maldestra, sciatta e ultratrentenne. Io, che ultratrentenne non sono (ancora per qualche annetto) e per niente pingue e probabilmente neppure così sciatta, (ma di certo assai maldestra), forse potrei ambire anche a qualcosa di più rispetto alla biondina inglese, invece affogo tra singhiozzi che emergono tra le righe e frasi nelle quali non si capisce se sia superiore la stucchevolezza o la verbosità.
E' la "sindrome del giovane Werther", che (dopo aver letto il libro per la prima volta a 16 anni) mi si è disgraziatamente appiccicata addosso per sempre. Del resto, praticamente i 4/5 della letteratura mondiale esaltano la sofferenza e gli amori falliti o turbolenti, per cui l'equazione amore uguale depressione è scontatissima. Anche perché, diciamoci la verità, in un modo o nell'altro le esperienze amorose dell'adolescenza sono sempre e comunque fallimentari e dolorose, e già quello basterebbe ad insediare prepotentemente questo stereotipo nella testa di qualunque individuo. Solo che la maggioranza delle persone con il tempo va incontro ad un processo di maturazione e riesce a superare questo stupido preconcetto. Io, invece, mi ci sono attaccata tenacemente.

Listening to:
Dark matter - Andrew Bird

Etichette: ,

venerdì, luglio 11, 2008

Andrew Bird

Io amo l'uomo che vedete quassù. No, davvero, lo amo. Come potrei evitarlo? Non posso che adorare qualcuno che mi ricorda allo stesso tempo sia Tom Yorke che Jeff Buckley che Rufus Wainwright.
C'è troppo caldo ed ho poca voglia e poca ispirazione per fare qualunque cosa. Non leggo, non aggiorno il blog, fatico ad andare avanti con la tesi. Riesco solo ad ascoltare Andrew Bird e più lo ascolto più mi innamoro. Se la temperatura non dovesse abbassarsi un po' entro qualche giorno diventerò una monomanica...

Listening to:
Armchairs - Andrew Bird


P.S. Ovviamente con quella voce e quel corpicino emaciato il caro Andrew Bird è entrato di diritto nella cinquina dei miei più grandi amori platonici di tutti i tempi. Gli altri quattro? Non ve li dico...vediamo se mi conoscete abbastanza da indovinarli!!!
P.P.S. Dev'essere un segno del destino che mi sia decisa a dedicargli un post proprio il giorno del suo 35esimo compleanno. Che coincidenza bizzarra...giuro che non lo sapevo!

Etichette: , ,

giovedì, luglio 03, 2008

Sul lungomare

Non so se sia per la brezza marina che profuma d'estate, di casa, di serate di un vita fa. Non so se sia per la salsedine sottilissima e volatile che si attacca sulla pelle e che lavo via prima di andare a dormire. Non so se sia per la pavimentazione di mattoncini rossi incastrati gli uni negli altri in un complicato puzzle. O per i muretti spessi e bassi fatti di blocchi di basalto. O magari per le aiuole con gli alberi dai tronchi pendenti e dalle fronde costrette in geometrie innaturali dalle cesoie dei giardinieri comunali. O infine per la luce giallastra e velenosa dei lampioni. Continuo a far vagare lo sguardo attorno, nel vuoto, nella vana ricerca di non so bene cosa. O forse sì, credo di sapere: sono in attesa di vedere una figura, ma non una qualunque, che riempia lo spazio vuoto che i miei occhi abbracciano delusi. E nel frattempo mi lascio andare alla corrente esuberante della mia fantasia e immagino troppo e se - come sono certa accadrà perché è così che è sempre andata - non ci saranno sorprese allora sentirò di nuovo quel tonfo silenzioso e familiare. Ma sono eccessivamente stupida o autolesionista per rassegnarmi.

Listening to:
Evening gown - Mick Jagger

Etichette: ,