mercoledì, gennaio 31, 2007

If only I had known it in advance

Detesto le sorprese. Non mi piace essere colta alla sprovvista, spiazzata, lasciata a bocca aperta. Non amo neppure le sorprese positive, anche perché la maggior parte delle volte si è talmente disorientati che è più il tempo che si perde a rendersi conto di ciò che sta accadendo, che quello che rimane per gioire effettivamente e godere delle sensazioni piacevoli derivanti da un evento tanto fausto quanto inatteso.
A maggior ragione mi disturbano le sorprese infelici. Devo tenere sotto controllo le cose e quando mi sfuggono inevitabilmente tendo a drammatizzare. Non sempre però è una reazione immotivata. A volte - come oggi - è l'unica possibile ed è sacrosanta.

E' che mi avvilisco quando vedo i miei sforzi andare a fare compagnia al vento...

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In between days - The Cure

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martedì, gennaio 30, 2007

Aunque pareciera un relámpago…

Non chiedo che le mie parole abbiano le ali, né che i miei desideri abbiano le gambe. So già che non avrebbero la forza di andare da nessuna parte. Non chiedo che le mie mani smettano di tentennare e i miei occhi di abbassarsi. Le mie guance infuocate denuncerebbero comunque ogni imbarazzo. Non chiedo e non spero che i miei sorrisi smettano di scontrarsi con superfici respingenti. Non esiste qualcosa in grado di assorbirli e poi di restituirmeli sempre uguali e sempre nuovi. Non desidero. Non pretendo. Tutto ciò che ho l’ardire di attendere lo tengo per me, nascosto, protetto, al sicuro. Non oso urlare, neppure sussurrare.

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Ojalá – Silvio Rodriguez

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lunedì, gennaio 29, 2007

Buitoni, I love you! ...Ma che ci mettete dentro alle schiacciatine? Olio per motori?

E' un mistero come le schiacciatine Buitoni abbiano un sapore così perfetto. Già, perfetto. Più, molto più, che buone. E' sempre un mistero, però, come faccia una porzione (che equivale a 3 schiacciatine delle dimensioni di circa 8x6 cm) ad apportare più o meno 400, dico 400 calorie (!!!)...
Tre misere schiacciatine sono più energetiche di un piatto di pasta al pomodoro con poco olio. Tutto ciò tra l'altro senza riuscire ad avere un effetto saziante neppure lontanamente paragonabile a quello di un piatto di pasta. Dunque biosogna dedurre che una porzione di schiacciatine non va bene per fare merenda (o colazione, o un qualunque altro spuntino nel corso della giornata, o - perché no? - della nottata), perché è troppo "nutriente", ma neppure per sostituire un pasto perché non riempie lo stomaco. Mi chiedo allora quando si dovrebbero consumare. E soprattutto quale sia l'ingrediente che contribuisce a fare elevare in modo tanto vistoso l'apporto calorico. Eh, sì, i grandi interrogativi dell'esistenza... Riusciremo mai a trovare delle risposte?

Oscar Wilde aveva proprio ragione: le cose buone della vita o sono illegali, o sono immorali, o fanno ingrassare.

Spero solo che il componente responsabile dell'aumento delle calorie non sia fornito alla Buitoni direttamente dalla Castrol...

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Magnete - Moltheni

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sabato, gennaio 27, 2007

Sono stata nominata

Le catene solitamente mi danno fastidio e sono un killer spietato nei loro confronti, ma questa proposta da Fab proprio non posso lasciarla morire...

Dunque, vediamo, di libri sulla scrivania ne ho tantissimi, ma purtroppo nessuno è lì per mia libera scelta, sono tutti testi universitari...sapete com'è, periodo d'esami...
Ora che guardo meglio, però, un altro libro c'è. Ok, ho scelto:

"E non solo perchè in fondo lei è il responsabile del personale
dell'azienda;
ma anche perchè è giovane e oggi è qui, ma
un domani, se riceverà una proposta di lavoro più allettante, non
esiterà ad andarsene, e dopo che se ne sarà andato, chi potrà o vorrà
metterla in relazione con quanto accaduto?"

Si tratta de "Il responsabile delle risorse umane" di Abraham B. Yehoshua, iniziato tempo fa e non ancora terminato per motivi di studio.

I miei nominati per la prosecuzione della catena sono Stefano e Vale.

Vi spiego come funziona: prendete un libro dalla scrivania, apritelo a pag. 123, saltate le prime 5 righe e copiate le successive 5.

Buona catena!

giovedì, gennaio 25, 2007

Sconti?!

Il risultato più importante conseguito oggi è stato riuscire ad accaparrarmi gratuitamente l'abbonamento ai musei di Torino e del Piemonte. Le Universiadi, ormai agli sgoccioli, servono pure a questo. Adesso me ne potrò andare indisturbata e completamente gratis in giro per la città ad ammirare opere d'arte. Davvero niente male, no?
Questa tessera mi permetterà inoltre di usufruire di ulteriori agevolazioni, come riduzioni sui biglietti per singole rappresentazioni teatrali, sconti del 15% sui libri da Mondadori, ecc.
In più mi viene concesso un invidiabile privilegio: l'Associazione Aiace, esibendo questo abbonamento mi accorda - udite, udite! - uno sconto di 50 cents di euro sulla loro tessera cinematografica, a patto però che questa venga acquistata presso la sede dell'associzione...
Cavolo che opportunità; cose così non capitano mica tutti giorni! Inoltre, visto l'innegabile vantaggio di quest'offerta, trovo senza dubbio inappuntabile che si pongano delle condizioni per usufruire della riduzione...

Listening to:
I will survive - Petra Magoni e Ferruccio Spinetti

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martedì, gennaio 23, 2007

Not too bad

In fondo potrebbe andare peggio.

Che la maggior parte degli esseri umani fosse solo feccia era una cosa a me già nota, dunque, perché stupirsene? Che non si debba mai lasciare nulla incustodito, perché i tuoi simili non condividono il tuo rispetto per le cose altrui è fin troppo banale.
Bene, ho imparato la lezione.

La convivenza con altre persone con le quali non si ha alcun tipo di legame, né di affinità è una cosa per certi versi insopportabile e quando il numero di individui con cui dovere convivere supera di gran lunga quello di una squadra i calcio è ancora peggio…
Però, basta che richiuda la porta della mia camera dietro le mie spalle e tutto migliora. La solitudine spesso è un tesoro da difendere con le unghie e con i denti. Detesto le intrusioni nella mia sfera personale. Adoro stare da sola con i miei pensieri e a volte mi piace perfino non proferire parola né incontrare anima viva per giorni interi. Non sempre, ma ogni tanto mi è quasi necessario. Per fortuna mi rimane sempre questa camera in cui sparire quando proprio non ho voglia di vedere nessuno. Non è male.
Dite che sono misantropa? In parte è vero. A mia parziale discolpa posso solo aggiungere che non è l’intero genere umano a disturbarmi, si tratta solo di una "misantropia mirata", "discontinua".

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Red Rabbits – The Shins

P.s. Grazie Stefano, senza il tuo post su di loro non avrei mai conosciuto gli Shins!

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Deceit

Da un po' di tempo a questa parte, io, tradizionalmente e intrinsecamente diffidente, mi stavo quasi convincendo che si potesse avere fiducia nelle persone. Che si potesse riporre una qualche speranza negli altri esseri umani. Mi piaceva immaginarlo, mi piaceva pensare che non fosse troppo faticoso ricordarsi che non siamo noi il centro e la periferia dell'universo. Invece, mi accorgo con dispiacere che la mia nuova disposizione d'animo confligge con la realtà dei fatti.
Non credere mai alle parole e alle promesse, ecco quello che si deve fare. Mai fare affidamento su alcuno, ché questi ci metterà meno di un secondo, se vuole, a frantumare tutta la tua buonafede e a farsene beffe.
I sorrisi sono spesso la forma più crudele e subdola di diniego. Ogni essere umano, salvo rarissime e preziosissime eccezioni, è mosso unicamente da spirito utilitaristico. Essere gentili, fare favori e preoccuparsi per gli altri è inutile se non se ne può ricavare un qualche beneficio a breve o lungo termine: ecco la filosofia che anima le menti di questi meschini ammassi di carne moribonda che pretendono di fregiarsi del titolo di membri del genere umano.

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Diferente - Gotan Project

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lunedì, gennaio 22, 2007

Doveri

Le giornate durano decisamente troppo poco, avrei bisogno di almeno 48 ore quotidiane. Gli oneri si affastellano uno sull'altro e formano un mucchio che non è possibile ignorare. La mia coscienza non mi permette di tralasciare nulla, anzi, se solo provo a girare lo sguardo sembra squadrarmi con occhi taglienti e accusatori. Mi sento minacciata dalla scomoda eventualità che mi possa essere imposta un'infamante lettera scarlatta, pur sapendo che è un'ipotesi lontanissima dalla realtà.
Avrei bisogno di una ricetta per imparare a sedare il Torquemada che è in me, per far sì che inguaini, almeno ogni tanto, il suo indice pungente.

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Black - Pearl Jam

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domenica, gennaio 21, 2007

Fiatone...

...Sono appena rincasata al termine di una serata piacevolissima culminata con il divertente live di Caparezza in Piazza Vittorio Veneto. E' stata quella che si suole chiamare "ciliegina sulla torta".

Sto rivalutando le Universiadi. Sono meglio di quanto pensassi. Se non altro perchè mi posso godere qualche concerto gratuito, il che non è male. E dopodomani mi aspettano i miei cari Gotan Project. Che meraviglia!

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Follie preferenziali - Caparezza

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venerdì, gennaio 19, 2007

...Invece sembra primavera

Aspetto la neve ed arriva una giornata caldissima...
Il clima cambia davvero. Non volevo ammetterlo, credevo che fossero ipotesi allarmistiche, ma se il 19 gennaio a Torino si può andare in giro senza cappotto alle sei del pomeriggio e con il sole già calato, che mi piaccia o no, dovrò rassegnarmi al peggio.
Il mio caro inverno si comprime sempre più e tra poco potrebbe scomaprire del tutto. Riuscirei a farmene una ragione? Credo che non sopporterei l'idea di vivere un'estate senza fine.

Oggi c'erano un'atmosfera ed un odore da pomeriggio di aprile. Strano. Quasi inquietante.

Listening to:
Il circuito affascinante - Moltheni

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giovedì, gennaio 18, 2007

Prima o poi

Non ho mai visto una vera nevicata. Da un paio di giorni spero che all'improvviso la neve faccia la sua comparsa e guardo il cielo cercando di cogliere qualche segno che possa preannunciarla.
Spesso mi domando che odore abbia la neve fresca e cosa si provi a svegliarsi la mattina e trovare un tappeto candido sulla strada. E come sia camminare sotto i fiocchi che scendono dal cielo. Mi piacerebbe trovare le risposte a questi interrogativi. Pensavo che venendo a Torino sarebbe successo presto, invece non è stato così. Ma l'inverno è ancora lungo, dunque aspetto.

Ho aggiunto anche la neve alla lunga lista di cose che si fanno desiderare. Del resto aspettare è la cosa che so fare meglio.

Listening to:
Please, forgive me - David Gray

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mercoledì, gennaio 17, 2007

Pensieri di prima sera

«Tutto resta uguale ed è normale,
non c'è niente di speciale,
una carogna resta tale
anche coi guanti bianchi...»
Tutto il divenire sembra un'inutile processione circolare. Muoversi incessantemente, senza spostarsi mai davvero. Tenendo sempre lo sguardo fisso sui propri piedi.
«...E l'universo tridimensionale
sta perdendo il suo colore
ed è avaro di stupore e di bei pensieri...»
Le notti sono orfane del sonno e dei sogni. E durano sempre troppo poco. Troppo a lungo.
«...Tutto resta uguale, i nostri occhi
annoiati e semi-spenti
non si accorgono che il sole ci riscalda tutti
e diventiamo semi-artificiali...»
Aspetto un segno. Ogni volta che alzo gli occhi attendo una rivelazione, ma ripetutamente sono stata costretta a constatare che le rivelazioni sono più rare di quanto si possa pensare.
«...Tutto resta uguale ed è banale,
non ha testa per pensare,
ma nemmeno per sofisticare tutto...»
Dubito delle mie stesse mani, benché le veda e sappia che sono vere e che sono mie. E dubito dei miei pensieri. Come se fossero appendici sviluppatesi a causa di un qualche spaventoso agente patogeno.
«...Ed io lo so che è solo un sogno,
che non ci inventiamo niente,
perché tutto splende,
ma noi non lo vediamo perché siamo velocissimi.
E lo so che tutto è niente,
che anche il bianco ha i suoi colori
ed andare fuori
dalle case, da noi stessi,
ci farebbe respirare.
Ed io lo so che è solo un sogno.
E' solo un sogno.
Solo un sogno...»
Listening to:
E' solo un sogno - Paolo Benvegnù

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martedì, gennaio 16, 2007

Para desentristecer

Provo ad essere più ottimista. Il futuro è un'incognita per tutti, anche per me. Spero di riuscire a convincermene. Non voglio ricadere nel mio solito errore di rovinare tutto con quelle che gli psicologi chiamano "profezie autoavveranti".

Ascolto Caetano Veloso, mangio le meravigliose Tenerezze al caffè del Mulino Bianco, penso all'amato inverno fuori dalla mia finestra e provo a sorridere. A forza di impegnarmi la smorfia forzata diventa quasi credibile.

Stasera voglio andare a dormire contenta e fare uno di quei sogni "pilotati" che riuscivo a fare da piccola, quando distesa nel mio letto con la luce spenta mi concentravo intensamente su di una cosa fino al momento in cui mi assopivo e sognavo esattamente quello che avevo deciso di sognare.

Listening to:
O Leãozinho - Caetano Veloso

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lunedì, gennaio 15, 2007

Timore e tremore

Pensa a tutte le tue paure più recondite che si agglomerano. A un brivido che sembra cingerti le spalle. A un lieve tremito che turba la tranquillità del tuo labbro inferiore. Pensa a quanto tutto sembra inutile allora, quando ti senti già sconfitto prima ancora che siano distribuite le carte.

Listening to:
Baba O'Reily - The Who

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domenica, gennaio 14, 2007

A veces me canso...

Ya ves, a veces me canso de ser hombre y también
me agota escuchar que todo va bien,
y ver tristes hombres mirando al sur,
y no existir si no me miras tú.
Ya ves, a veces me canso de perderte
y saber que estamos solos
y no va a volver Guevara para darme la razón
de no verte tendida en mi colchón.
Y mientras tanto,
estrépito de andamios,
pateras y naufragios,
desvelan nuestro sueño.
Y mientras tanto,
si hoy se cae La Habana,
¿el día de mañana
quién será nuestro dueño?
Así yo canto para recordar
que sigues a mi lado,
que aún sueñas despierta porque así
vencemos el cansancio.
Así yo canto para recordar
que aún seguimos vivos,
si no ves más allá de tu horizonte
estaremos perdidos.
Ya ves, a veces me canso de ser libre, de ser
libre para venderme y caer muerto
donde mi libertad prefiera,
siempre al otro lado de tu frontera.
Ya ves, a veces me canso de mí y de no tener
valor para buscarte y cometer
todo delito que este amor exija.
"Quieta ahí, tus labios o la vida".
Y mientras tanto,
estrépito de andamios,
pateras y naufragios,
desvelan nuestro sueño.
Y mientras tanto,
si arde Lacandona
si Marcos abandona,
¿quién será nuestro dueño?
Así yo canto para recordar
que sigues a mi lado,
que aún sueñas despierta porque así
vencemos el cansancio.
Así yo canto para recordar
que aún seguimos vivos,
si no ves más allá de tu horizonte
estaremos perdidos.

Listening to:
Ya ves - Ismael Serrano con Eduardo Aute

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venerdì, gennaio 12, 2007

Good things don't ever come to me

Appurato il fatto che benché mi crei delle pie illusioni, queste non riescono a rabbonire il ribollire di umori lividi e presentimenti negativi che movimenta la mia materia grigia, posso affermare di aver raggiunto un nuovo stadio di consapevolezza. E questo rende il filo che lega i miei desideri al mio destino ancora più sottile di quanto non fosse in precedenza. Non manca molto prima che si spezzi, precipitando i miei sogni in una pozza di fango. Saperlo, esserne perfettamente conscia, non fa che acuire l'amarezza. Così questi ultimi giorni di fantasie sospese a mezz'aria diventano d'un tratto come una maledizione. Una insopportabile dilazione della sentenza. Un supplizio. Una disumana amplificazione dell'attesa e della delusione. Lo schiocco di uno schiaffo ricevuto oggi è meno doloroso dell'eco immaginata di quello che potrebbe arrivare da un momento all'altro.

Listening to:
Good things don't always come to you - Skunk Anansie

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giovedì, gennaio 11, 2007

In between

Un episodio occasionale di saccaromania non dovrebbe preoccuparmi. Un momento isolato di regressione all'infanzia non ha nulla di sconvolgente. Una assoluta carenza di voglia di fare e un periodo di depressione fisica, di per non significano niente. Niente di grave. Ma se questi piccoli sintomi si accompagnano ad inerzia mentale e tendenza esagerata alle fantasticherie, allora sì che devo allarmarmi.
Sta tornando il vecchio stato di "sospensione", in cui mi ritrovo nell'intercapedine angusta che c'è tra la realtà e la mia immaginazione. Mai del tutto da una parte, dall'altra. E stavolta, mi ci hanno ricacciata le considerazioni fatte sotto il patrocinio della ragione. L'ineluttabilità del futuro. E non posso opporre nulla a questo peso schiacciante...

Listening to:
Gioia e rivoluzione - Area

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mercoledì, gennaio 10, 2007

L'ineffabile

"On me dit que le destin se moque bien de nous
Qu'il ne nous donne rien et qu'il nous promet tout
Parait qu'le bonheur est à portée de main,
Alors on tend la main et on se retrouve fou ..."
...Forse davvero sto ammattendo. Forse avrei fatto bene a non tendere la mano, o a ritirarla in fretta.
"Sono il buffone della sorte!", and all that shakespearean rag...
Lo so, divento insopportabile quando sono troppo citazionista e criptica. Scusate. Non riesco ad evitarlo.
Listening to:
The Shining - Badly Drawn Boy

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martedì, gennaio 09, 2007

Meno alcool per favore, Dr. Fromm!!!

Evitare di bere superalcolici prima di accingersi a scrivere un libro aiuterebbe non poco.
Evitare di atteggiarsi a solutore del mistero di ogni cosa esista al mondo aiuterebbe ancora di più.
Lo so, lo so, non è carino prendersela con un morto. Mi perdoni, dottore! Eppure non posso farne a meno. Dico: ma lo faceva apposta? Mi rifiuto di credere che un laureato possa dire e credere certe assurdità. Avanti, lo ammetta, dottore, era tutto un modo per spillare soldi ai poveri imbecilli degli anni '60 e '70 che erano alla continua ricerca di guru e maître à penser. Lei ha capito cosa volevano e li ha accontentati; conveniva a tutti: a lei economicamente; a loro perchè così potevano sopperire al loro bisogno patologico di manuali - possibilmente in chiave spiritual-sincretista - che spiegassero qualunque cosa...
E' assuro che lei venga considerato un luminare (a meno che questa definizione non si riferisca alla sua capacità, effettivamente ammirabile, di moltiplicare mazzette di biglietti verdi), ancor di più lo è il fatto che le abbiano affibbiato l'appellativo di saggio.
Più vado avanti negli anni, più mi rendo conto che oggigiorno la qualifica di "saggio" viene elargita con grande disinvoltura e magnanimità. La sola cosa che distingue i cosiddetti "saggi" da ogni altro essere umano è la loro capacità di pronunciare il più alto numero di cavolate nel minor tempo possibile...

Listening to:
Tango canción - Gotan Project

lunedì, gennaio 08, 2007

Delirium tremens

Cos'è che vacilla là, all'orizzonte?
Sembra che emetta luce...
Una luce fioca e gialla, velata dalla foschia di quest'aria spessa e dalla lontananza. Fiammeggia e si smorza, ad ondate, seguendo un ritmo misterioso.
I vaticinii danno responsi graditi, ma chissà se le Parche hanno tessuto una tela concorde con essi. La miope lungimiranza umana non può indagare nulla che non sia già lampante. Le promesse sibilline che sono intrecciate a doppio filo nella trama dell'oggi sono attraenti, ma indecifrabili in tutta la loro portata. Non resta che allargare le braccia a quella divinità tremante dal nome caro all'orecchio: Spes.
Listening to:
Cayman Islands - Kings of Convenience

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domenica, gennaio 07, 2007

En attendant...

L'illusione dell'azzurro è preferibile alla certezza fangosa e stagnante di una pozzanghera. Se la guardi da lontano per un attimo il cielo è lì, in quel piccolo solco pieno di acqua piovana.
Così è per tutte le cose. Se riuscissimo ad evitare di avvicinarci fino al punto di vederne il fondo sarebbe una conquista di portata storica. Ma siamo animati da un demone che, come una calamita, ci porta a farci sempre più prossimi al nostro oggetto di osservazione, fino al punto in cui si vedono tutte le meschinità e le imperfezioni di questi fardelli transeunti che ci portiamo dietro e che siamo noi stessi...
Il tempo dell'illusione è una benedizione della quale comprendiamo la grazia solo nel momento in cui, ormai svegli, dopo esserci stropicciati gli occhi per vedere più chiaramente, ci rendiamo conto che si è dissolta ed ha sublimato il suo incanto.
Eppure, rimanere per sempre in attesa, prigionieri delle lusinghe di un'illusione è il peggiore dei mali che possa capitarci. Bisognerebbe trovare un giusto mezzo, un compromesso tra sogno e realtà e, se si sceglie la realtà, se si sceglie di avvicinarsi alla propria meta, essere pronti ad accettare che probabilmente una delusione è dietro l'angolo, pronta a tenderci una trappola mortale. Ma, in fin dei conti, è meglio cadere nel pozzo e scoprire cosa c'è al fondo - per quanto dolore ciò possa causare - piuttosto che stare per tutta la vita affacciati all'orlo domandandosi cosa ci sia lì sotto...

Listening to:
Grace - Jeff Buckley

Questa riflessione trae ispirazione dall'ultimo post di Aurora

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giovedì, gennaio 04, 2007

Stupore

Lo stupore è ritrovare un tratto curvilineo conosciuto, ma sepolto nella memoria, e ritrovarlo su una superficie nuova. Quella stessa increspatura su di un tessuto differente. E non me ne ero accorta. Forse inconsciamente...inconsciamente sì, non può che essere così. Adesso è tutto molto più chiaro.

Listening to:
Una notte in Italia - Ivano Fossati

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martedì, gennaio 02, 2007

<<...Ragazzi basta, state spaventando i normali!>>

Potrei scrivere un post pieno di acredine, dettato dal malumore che mi hanno causato due insolenti e-mail ricevute ieri, ma sono una persona riservata e soprassiedo...

Le feste sono terminate per fortuna. Quest'anno è stato un autentico massacro. In un solo colpo ho scoperto quanto sono lontana dai parenti e da alcune persone che reputavo amici. Colpa mia? Certo, in parte è sicuramente così, ma diciamo che le mie controparti ci hanno messo del loro...
Siamo ad un bivio e da adesso in poi le nostre strade non possono far altro che divergere sempre di più. Pazienza. Mi dispiacerebbe di più se stessi perdendo le persone così come io le ricordavo, quelle a cui avevo voluto bene, ma visto che si tratta di copie sbiadite di quelle, la cosa non mi fa soffrire più di tanto.
Arriva per tutti il momento in cui scegliere di accontentarsi di un'illusione ottundente e borghese. Sfidare le correnti è difficile e faticoso e capisco che per alcuni sia preferibile smettere e riposarsi, rassegnandosi ad entrare nel novero della gente comune.

Io preferisco continuare a guardare in faccia il mondo con un sorriso sardonico...

Listening to:
My Generation - The Who

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lunedì, gennaio 01, 2007

Surreale, ma bello...

Avrei potuto trascorrere un banalissimo S.Silvestro giocando a carte da qualche parte. Avrei potuto vestirmi bene, mettermi un bel paio di scarpe, indossare una allegra faccia di circostanza e guardare i minuti passare sul quadrante dell'orologio durante qualche noiosissima e interminabile partita di Mercante in Fiera. Di certo, se l'avessi fatto sarei considerata una persona normale, ma non mi è mai importato molto della "normalità", così ho deciso di fare esattamente il contrario. Mi sono vestita come in ogni altro giorno dell'anno, ho indossato le scarpe da ginnastica come sempre e ho riso di cuore, sguaiatamente forse, ma sinceramente.
E' stato un Capodanno speciale, per nulla razionale, ma tremendamente divertente. Non lo dimenticherò per molto, molto tempo: il consueto tour della Piana; il brindisi in Piazza Pozzo; l'esplorazione della suggestiva via S.Basilio; il messaggio cifrato lasciato a chi ha deciso che è tempo di unirsi ai "normali", a quelli che - per citare il grande Gaber, di cui ricorre oggi l'anniversario della morte - fanno finta di essere sani...
E che la gente continui pure a guardarci con occhi che esprimono disapprovazione, a giudicarci imbecilli. Quando siamo insieme e facciamo le nostre "stupidaggini" noi siamo felici, questo conta. E provo pena per quelli che hanno perso la capacità di non prendersi sul serio.

Rido di me stessa e rido del mondo, rido di cuore, senza sforzo.

Listening to:
Far finta di essere sani - Giorgio Gaber

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