Tutte le volte che avrei bisogno di vedere, la superficie dell'acqua si increspa e l'immagine che traspare non è mai quella che avrei creduto e voluto. Ogni tanto mi accorgo che dove pensavo ci fosse uno specchio in realtà c'è solo un vetro, che non riflette. Ma tutto questo lo noto io ed io soltanto ed anche se, proprio in virtù di questa esclusività, so che probabilmente si tratta di ipertrofie della mia fantasia, non riesco a soprassedere, a far finta che sia niente la parola non detta o quella detta male o quella che era meglio non dire e non riesco ad anestetizzarmi, a far crescere una patina impermeabile alla paura che non sia solo pura immaginazione.
Sono sempre la nota che inciampa ed il passo stonato, tutto per colpa di questo continuo dar peso alle minuzie e sezionare le cose, da cui non mi riesce mai di scampare.
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