Crisi d'identità
Sento una naturale continuità tra la mia estensione spaziale e il mio rimuginare, trovo che siano necessari l'uno all'altro, che si influenzino. Per questo temo che il cambiamento dell'uno si manifesti anche nell'altro dominio e ritengo che il mio Io non sia solo il prodotto del precario equilibrio raggiunto tra le forze contrarie dell' Es e del Super-io.
Eppure, a volte, quando mi sorprendo a fare certi pensieri non posso che concludere che vi sia una separazione, o meglio una forza disgregatrice, una spinta centrifuga che polverizza tutto e rende tutto irriconoscibile e opinabile. Io non sono io. Sono agita e non agente di me stessa e mi viene perfino da chiedermi se in fin dei conti esista davvero una me stessa. Ed è sconsolante doversi rispondere che forse no, non esiste. Che la nostra identità è solo un'idea che in un mondo infinitamente incerto ci illude di avere un'unica rassicurante certezza. E proprio perché ho bisogno di questa certezza, per timore alla fine non varco la soglia e non porto il ragionamento alle sue estreme conseguenze, rubricandolo come un'elucubrazione inutile, uno stupido vaneggiamento, e mi rintano di nuovo nel cantuccio tiepido e morbido di questa improbabile convinzione.
Listening to:
Gli impermeabili - Paolo Conte
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