domenica, settembre 28, 2008

Il presente in cinque punti

1. Ho letto un romanzo e mezzo di John Fante in quattro giorni e ne vado fiera. Fante è mio e solo mio, non lo condivido con nessuno. La gente non capirebbe perché mi piace così tanto, ma Arturo Bandini c'est moi...
2. La fissazione per Andrew Bird non accenna a passare e sono ormai quasi cinque mesi che regna sovrano in cima alla classifica dei miei ascolti. A questo punto ci sono solo due evoluzioni possibili: che diventi il mio preferito di sempre o che inizi improvvisamente ad odiarlo. Temo allo stesso modo tanto la prima che la seconda.
3. Non so se amo Facebook o lo detesto. Un anno e mezzo non mi è bastato per decidere. Nel frattempo invio regalini e animaletti virtuali agli amici sperando in un'illuminazione tardiva.
4. Il fatto che non si sia trovato nulla di meglio per celebrare il mastodontico Paul Newman che un'ennesima riproposizione de "La Stangata" (Rete4), l'orrido "Le Parole che non ti ho Detto" (Raiuno) e addirittura l'imbarazzante "Ormai non c'è più Scampo" (La7), mi riempie di disappunto. Speravo che questo triste momento mi avrebbe almeno permesso di rivedere "Il Verdetto", o gli amatissimi "Butch Cassidy" e "Lo Spaccone", o magari "Nick Manofredda" e invece nulla. Povero Paul...
5. Tutto il mondo sembra avere un'opinione precisa su quali lavori sarebbero più adatti a me. Solo io sembro non averne idea...

Listening to:
Spare-Ohs - Andrew Bird

Etichette: ,

sabato, settembre 27, 2008


Torno a casa dopo un paio di giorni a Torino e mi ritrovo questa notizia, pronta a trafiggermi non appena accendo la Tv. E pensare che appena mercoledì scorso in legatoria avevo scelto per la copertina della mia tesi un azzurro chiaro, quasi turchese, perché mi ricordava gli occhi del mio attore preferito di sempre.

Ciao, "Fast" Eddie Felson. Chissà se anche tu hai sorriso prima di morire...

Etichette: , , , ,

sabato, settembre 20, 2008

"This is not my life"

Spezzo il silenzio con ninnananne dolenti che mi accompagnano al sonno stabilendo l'umore di questa notte fresca. E pioverà. Io non sognerò, non sogno più. Brutto segno. Gran brutto segno. Probabilmente è perché spendo tutte le mie fantasie di giorno e non risparmio neppure un nichelino di immaginazione per il sogno. Brutto segno.
Adesso che ogni cosa dovrebbe cominciare, io sento addosso il peso immane di una fine irreversibile, di un abbandono coatto. Il dolore di un'amputazione, come se mi stessero privando della parte più irreale e allo stesso tempo più vera di me. Credo che non mi si addica affatto la maturità intesa come accettazione dell'immanente quale unica dimensione possibile. Dà una piega strana al mio sorriso e mi fa bidimensionale come una figurina di carta. Non ho null'altro, a parte la mia immaginazione, che mi renda impercettibilmente differente e di quando in quando, a modo mio, perfino rilevante.

Listening to:
A fond farewell - Elliott Smith

giovedì, settembre 18, 2008

Valutazioni

Avete presente quelle persone che chinano la testa e vi guardano così, dal basso verso l'alto, proprio come fanno di solito i bambini quando hanno fatto una marachella e vogliono intenerire chi li sta sgridando? Aggiungeteci un sorriso a mezza bocca ed è fatta. Cento punti in più se fosse capace di suonare uno strumento. Altrettanti se amasse i libri di John Fante e se quando è arrabbiato invece di allargare le narici serrasse la mascella. E poi mille in più se dicesse cose che non ho mai sentito prima e se amasse le parole e le trattasse con il dovuto rispetto...

L'estate finisce e avrei voglia di passeggiare sul lungomare osservandomi i piedi e parlando di qualcosa che non abbia a che fare con la quotidianità. Con le punte delle dita delle mani che si raffreddano vorrei tornare a casa e non riuscire a dormire. Vorrei avere la testa piena di pensieri impazienti.


Listening to:
Red Moon - David Gray

domenica, settembre 14, 2008

Senza parole

David Foster Wallace doveva essere un uomo piacevolissimo. Dopo aver letto per la prima volta un suo libro (Tennis, TV, Trigonometria, Tornado ed altre Cose Divertenti che non Farò mai Più) ho sempre pensato che sarebbe stato stupendo fare due chiacchiere con una persona così amaramente ironica e perspicace. Mi piaceva pensare che avremmo avuto tante cose da dirci: io gli avrei chiesto di parlarmi di David Lynch e di semiotica in quella sua maniera così semplice e diretta, (eppure estremamente accurata), e lui non so, magari avrebbe pensato che ero anch'io una ragazza dai capelli strani...
Mi spiace così tanto adesso dover parlare di tutto questo al passato. Non riesco a farmene una ragione. Sarebbe bello in questi casi avere qualcosa da dire che non suonasse banale o di circostanza. Il fatto è che quando una persona così intelligente decide di porre fine alla propria vita deve senz'altro esserci una ragione profonda. Non può trattarsi soltanto di una disperazione momentanea, deve esserci qualcos'altro, qualcosa che non può essere sublimato attraverso l'inchiostro. Per questo mi esimo dal fare ogni tipo di considerazione sull'accaduto. Il suicidio in quanto negazione dell'istinto di conservazione, l'istinto primario dell'essere umano, è sempre degno del massimo del rispetto e in questi casi lo è anche di più.

L'unica cosa che posso dire è che quest'uomo merita di essere letto e che la sua fama merita di sopravvivergli perché il suo punto di vista così diverso e anti-retorico è uno dei patrimoni maggiori della letteratura degli ultimi quindici anni.
Spero che vi basti come garanzia della sua bravura il fatto che, ne sono certa, tutti noi che l'abbiamo letto sappiamo benissimo di dovergli qualcosa
.

Listening to:
Hallelujah - Jeff Buckley

Etichette: , , , , ,

sabato, settembre 13, 2008

Comunicazione di servizio

Oggi ho fatto il primo (minuscolo) passo sul lungo sentiero che conduce alla fama. Qualcuno mi dà della cretina sul web e le visite sul blog si impennano. Non può che farmi piacere. Non sto scherzando.
Avrei voluto scrivere della tragedia dell'Alitalia, (perché di questo si tratta), ma poi mi sono resa conto che non è affatto necessario: adesso non ho più bisogno di mostrarmi intelligente per farmi leggere dai navigatori erranti della rete. Perché lambiccarsi? Il contatore visite girerà comunque, che io faccia lavorare le meningi oppure no. Tutto questo è molto, molto rilassante...

Listening to:
Raso e chiome bionde - Cristina Donà

Edit: 14.46
La faccenda
seguita a divertirmi moltissimo. Ma sta prendendo contorni leggermente inquietanti. Mi viene da fare solo un'amara considerazione: ecco cosa succede a cancellare la satira dalla TV. Ma sì, al rogo Dorothy Parker (ooops! Peccato, è già morta. Mi spiace per voi forcaioli...ma potete pur sempre bruciare le sue pubblicazioni...), al rogo Nora Ephron e ogni altra donna che tenti, o abbia tentato, di fare dell'ironia sulla condizione femminile. E' chiaro che chiunque lo faccia sia in primo luogo una stupida senza cervello e in secondo una patetica disadattata sommersa da complessi irrisolti e preda di una feroce depressione.

Quelli del MOIGE in confronto sono persone di grande apertura mentale...

Etichette: ,

mercoledì, settembre 10, 2008

La parabola discendente

E sono 25, già 25.
Mi sembra impossibile.
Santo cielo, 25!
Continua a ripetermelo nella speranza di convincermene, ma fino ad ora non sta funzionando. Fossi un uomo ci riderei su, ma sono una donna, sfortunatamente, e quel che è peggio leggo le riviste di moda. Quindi so che da oggi il mio derma produrrà meno collagene. Che le mie guance si svuoteranno poco a poco. Che la pelle inizierà a cedere lentamente e a diventare flaccida. Se avessi saputo che i 25 anni arrivano così in fretta avrei passato l'adolescenza seminuda per mostrare il mio corpicino che non era poi così tanto da buttare (e per riavere il quale tra dieci-quindici anni sar
ò disposta a commettere un omicidio) quando poteva ancora essere esibito, invece di seppellirmi sotto strati su strati di roba. Non sono andata in giro in minigonna quando avrei potuto e adesso non potrò più, a meno di non voler sembrare ridicola, ovviamente.
Sono in crisi di mezza età. Se penso al futuro le uniche immagini che vedo sono rotolini di ciccia attorno al punto vita e cellulite sulle ginocchia. Del resto, dopo i 25 il metabolismo rallenta e la circolazione peggiora. Conviene che mi rassegni.
Posto una foto, potrebbe essere una delle ultime in cui sono ancora presentabile. E' cosi che vorrei essere ricordata.



Listening to:
The Happy Birthday Song - Andrew Bird

Etichette: ,

martedì, settembre 09, 2008

Prendiamone atto

Domani potrebbe esser l'inizio della fine del mondo. In mattinata a Ginevra sarà avviato il più grande acceleratore di particelle mai costruito con l'intento di ricreare la condizione immediatamente successiva al Big Bang ed individuare il bosone, particella madre di tutte le altre. Alcuni però ritengono che l'esperimento potrebbe sprigionare un buco nero in grado di risucchiare la terra in pochi anni (al massimo quattro) e sono a tal punto convinti della pericolosità della cosa che hanno presentato un ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo, il quale, però, non è stato accolto.
Io non entro ovviamente nel merito della questione dal punto di vista scientifico, anche perché non ne capisco nulla, ma di certo qualche elemento su cui riflettere c'è eccome. Non vorrei suonare catastrofica, però se ci pensate bene alcuni segni che preannunciano l'Apocalisse ci sono già stati. Il servizio di piatti della Juventus che vedete troneggiare in tutto il suo indicibile cattivo gusto sui banchi delle edicole vi pare nulla? E Madonna che dedica una canzone al Papa, pensate che sia qualcosa di insignificante? A chi fosse ancora incredulo ricordo che, come se non bastasse quanto appena menzionato, La Repubblica di oggi a pagina 11 titola: "Bagnasco: sì al Gay Pride se è civile". Siamo seri, dunque, cosa si può volere di più? Una pioggia di rane stile Magnolia???

Tra l'altro, personalmente trovo piuttosto inquietante che la fine del mondo possa iniziare proprio il giorno del mio 25esimo compleanno. Che voglia dire qualcosa?

Listening to:
Until the end of the world - U2

Etichette: , , , , , , , ,