sabato, luglio 28, 2007

Qui

Il tempo non esiste. E' un illusione. Esiste solo nella sua versione "istituzionale", quella che ci costringe a diventare vecchi, quella che fa cambiare i calendari. Per il resto, non è che un rumore di sottofondo. Niente cambia mai davvero; per lo meno, non in brevi periodi ed è bello riconoscere le cose, ritrovare sempre il proprio posto e starci comodi, con l'incastro giusto; avere la sensazione di non essersi mai allontanati e sentirsi di nuovo protetti. E ritrovare discussioni frivole ed altre surreali, ricominciare a passare le serate confrontandosi per cercare di stabilire quale sia il modo migliore di scrivere un romanzo e quale la lunghezza minima, parlare di politica e di psicologia, usare quelle parole preziose e desuete che tanto mi sono care senza il timore che non mi si comprenda...
Questo è quello che mi è mancato, disperatamente mancato, nei mesi passati a Torino. Questo è quello che rende bello l'essere qui.

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Envoy - Kings of Convenience

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lunedì, luglio 23, 2007

Oggi come ieri

"Don't feel like home. He's a little out./ And all these words elope. It's nothing like your poem./ Putting in. Inputting in. Don't feel like methadone./ A scratching voice all alone it's nothing like your baritone./ It's nothing as it seems. The little that he needs. It's home./The little that he sees. Is nothing he concedes. It's home...". Eddie Vedder cantava. Io avevo sedici anni ed ero confusa. L'estate era una sequenza di serate torride e stellate trascorse a passeggiare sul lungomare. Il futuro era nebuloso e lontano, sembrava che ogni cosa potesse essere comodamente rimandata, che ogni scelta fosse distante. Leggevo voracemente e fantasticavo.

Eddie Vedder canta. Ho quasi ventiquattro anni e sono confusa...

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Nothing as it seems - Pearl Jam

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domenica, luglio 22, 2007

Cosa succede


1. Le zanzare proliferano incoraggiate dall'acqua stagnante dei sottovasi e mi tormentano. Ormai sono una donna a pois.
2. La nonna cucina sempre troppo, ma benissimo.
3. Finalmente oggi c'è stata una tappa interessante al Tour de France. Ho deciso di tifare per il mio quasi coetaneo Contador.
4. Ho camminato eccessivamente e con scarpe scomode e mi è tornata la tendinite.
5. Certe persona rimangono sempre miracolosamente uguali.
6. Dormo troppo poco.
7. Non mi funziona MSN Messenger.
8. Neppure qui trovo il tempo di leggere, ma recupererò. Questo è stato l'annus horribilis delle mie letture e la cosa mi spiace parecchio.
9. Ieri sera sono stata stupita da una stella cadente di dimensioni mostruose, che sembrava vicinissima, quasi raggiungibile allungando un po' un braccio. Mai visto nulla del genere. Naturalmente ho espresso un desiderio, ma non mi faccio illusioni.
10. Si trascina stancamente l'ennesima giornata di caldo africano. Penombra, spossatezza e il rumore delle pale del ventilatore che girano: un perfetto quadretto bukowskiano...

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Great Indoors - John Mayer

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sabato, luglio 21, 2007

Niente da dichiarare

Tutti mi chiedono notizie e novità, credono che a Torino io abbia fatto chissà quali cose e quasi mi vergogno di rispondere che in fin dei conti non è successo niente. Ma è vero? Provo a convincermi che sia così, però il fatto che a quest'ora della notte, (dopo essere appena rientrata a casa), piuttosto che andare a dormire sia qui a digitare questo post è alquanto significativo. Tra i rumori del mondo esterno, di serrature che si chiudono, di motorini che passano per la strada, di voci che si augurano la buonanotte; io sono seduta al tavolo della cucina, immersa in un buio disturbato solo dalla luminescenza dello schermo del mio notebook e penso. Provo a congetturare sempre sulle stesse cose, con la speranza che ne venga fuori qualcosa di illuminante, su parole sfuggite durante conversazioni oziose che involontariamente potrebbero svelare molto di più di quanto fosse prudente lasciare trapelare, su sguardi non raccolti e frustrati da questo mio perenne abbassare gli occhi, su errori per i quali adesso non è più possibile fare ammenda. Se fossi capace di trovare soluzioni e spiegazioni forse potrei dormire, ma non sono in grado di farlo e mi tocca usare il caldo come capro espiatorio e accusarlo per quest'insonnia persistente...

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L'agguato - Marlene Kuntz

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venerdì, luglio 20, 2007

Cicale

Nonostante sia a casa ed abbia poco tempo, nonostante il quotidiano prema e comprima i momenti per riflettere e soffochi il silenzio, nonostante tutto, ci sono pensieri che balenano ogni volta che il tramestio della vita solita si fa un po' meno intenso. La notte, prima di addormentarmi. Ci sono domande che continuano a ripresentarsi, ma che credo non siano destinate ad avere risposte chiare e di certo non ne avranno a breve. Mi illudevo che da qui, da lontano, le cose potessero sembrare più nette, come se si trattasse di un disegno su un foglio che solo se lo si allontana dal proprio naso può essere apprezzato nella sua interezza, invece, i contorni continuano ad essere confusi e ad apparire perfino minacciosi a volte.
Dormo poco e faccio congetture inutili e tra il caldo e il silenzio, nel mio letto, mi capita di sentirmi terribilmente impaurita...

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Hedonism - Skunk Anansie

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mercoledì, luglio 18, 2007

Capelli

Zac. E via circa una quindicina di centimetri di capelli. Un bel taglio. Un po' per il caldo, ma anche per sancire una distanza da quello che è accaduto in questi ultimi dieci mesi. Per sentirmi un po' diversa e correre incontro all'estate come se si trattasse di un'opportunità e non solo di una tappa necessaria.

Scrivo poco, ho poco tempo.

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Sympathy for the devil - The Rolling Stones

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lunedì, luglio 16, 2007

Natura



Oggi pomeriggio ho camminato tra le sterpaglie per raggiungere uno dei pochi luoghi ancora incontaminati di questo posto: un bel laghetto formato da una serie di piccoli scogli che racchiudono una parte dell'acqua del mare. Una piscina naturale.
Tra l'odore salmastro e i granchi e i paguri che percorrevano le rocce sotto il pelo dell'acqua ho sentito una serenità che mi mancava da tempo e per una volta sono stata ignara dello scorrere inarrestabile dei minuti. Anche perché da quando sono arrivata ho messo da parte l'orologio; non c'è bisogno di correre, non devo incastrare una serie di impegni con abilità pari a quella di un campione di tetris. Posso vivere e guardare il mondo, godere del tramonto e del canto dei passerotti, degli odori di cucina che pervadono l'aria e di spettacoli naturali come quello di oggi pomeriggio. Posso sentirmi al posto giusto anche in un contesto non urbanizzato. Forse solo qui posso sentirmi in armonia con la natura. Forse solo qui posso essere intonata al paesaggio. In qualche strano modo è come se appartenessi a questi luoghi e tutte le mie potenzialità rifiorissero all'ombra di questi alberi, o sotto questo sole, o con le carezze di questa brezza. Sono una persona migliore.

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Voci e rumori d'estate, di casa

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domenica, luglio 15, 2007

Sweet home

Casa. Basta superare i primi minuti, quelli in cui l'odore del mare è nuovo e allo stesso tempo familiare, i volti e le voci sorprendono per la loro franchezza e partecipazione, la mia camera mi sembra immensa e la cucina bellissima e la luce accecante. Quelli in cui la gatta mi osserva un po' guardinga prima da riconoscermi. Ed è subito tutto uguale a sempre. Tutto confortante. Il resto sembra tremendamente lontano, come se fosse in un'altra galassia e ho la sensazione che sia poco importante, che quasi non esista.

Oggi niente musica, mi riapproprio dei suoni di sempre.

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venerdì, luglio 13, 2007

Parentesi

Eccomi qua, seduta alla scrivania a digitare l'ultimo post torinese. La camera è vuota e buia, quasi spettrale. Non c'è più traccia di me, del mio disordine. I bagagli sono ammucchiati in un angolo in attesa dell'ora della partenza.
Ho già chiuso la parentesi che circoscrive questo periodo. Forse sarebbe il momento propizio per fare un bilancio di questo primo anno all'ombra della Mole, ma non sono in vena. Mi immalinconirei troppo e non ne ho voglia. Le cose hanno seguito percorsi strani e contorti. Questi ultimi dieci mesi sono stati densissimi di avvenimenti, di scoperte, di sfide. Ho imparato tanto e ho sbagliato anche di più, ho pianto, ho riso, mi sono disperata ed esaltata, mi sono illusa e poi disillusa più e più volte, ho risolto problemi e ne ho creati, ho capito e mi sono confusa, ho dormito sempre troppo poco e pensato troppo, ho accumulato una dose massiccia di stress, ho camminato tantissimo...
Adesso me ne torno nel caldo abbraccio della mia piccola penisola, in mezzo alla gente che conosco da sempre e che mi conosce da sempre. Ho bisogno di riposo. Ho bisogno che alcune cose che adesso galleggiano restino per un po' in uno stato di quiete, per vedere cosa succede, per vedere se qualcosa si sedimenterà e così dare a tutto il giusto peso, la giusta misura.

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L'estate - Afterhours

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mercoledì, luglio 11, 2007

Sospensione


Così...resta tutto a mezz'aria.



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Crash Into Me - Dave Matthews Band

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martedì, luglio 10, 2007

"One day I'm gonna grow wings..."


I hope so.


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Let down - Radiohead

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domenica, luglio 08, 2007

Speciale

Se avessi un milligrammo del tuo coraggio tutte quelle sciocchezze che mi sembrano insormontabili si rivelerebbero per quello che sono: dei granelli di sabbia.
Come riesci a sorridere ed a preoccuparti per me? Io mi lascerei andare, avrei paura, sarei arrabbiata con chiunque e, soprattutto non avrei più forza, né più fiducia. Il pessimismo, (peraltro ampiamente giustificato dai fatti), avrebbe già preso il sopravvento. Invece, tu continui ad andare avanti, ti affaccendi in casa, pensi sempre a tutto e a tutti.
Davanti a persone come te mi sento minuscola come un batterio, e meschina. Io così stupida, sempre ad ingigantire le cose, io che mi prendo il lusso di essere triste e a volte perfino disperata per avvenimenti di pochissimo conto, io che non so dare valore a quello che ho, che penso solo a quello che mi manca e mi lamento sempre. E tu, che le cose rischi di perderle per sempre, che da anni vivi sul filo del rasoio e appena ti illudi di aver trovato una posizione più stabile vieni colpita da una nuova tegola, proprio tu, che avresti tutte le ragioni di essere infuriata con l'universo, mi mostri com'è che si deve stare al mondo. Ed è così tremendamente ingiusto che una persona che rende questo pianeta migliore di quanto non sia debba sopportare tutto questo...

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Bufalo - Moltheni

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sabato, luglio 07, 2007

Pacchi

Per la seconda volta nel giro di dieci mesi sto impacchettando una bella fetta della mia vita per trasferirla da un'altra parte. E' impressionante quanta roba che neppure credevo di avere salti fuori da cassetti e armadio, quante cianfrusaglie delle quali mi sono riempita nel corso dei mesi cerchino disperatamente di trovare un posto negli scatoloni. E, per ogni cosa che viene fuori c'è un aneddoto, un ricordo e solitamente uno scontrino, perché non li butto via quasi mai.
E' triste ed allo stesso tempo curioso pensare che una robusta porzione di un'esistenza possa essere contenuta in meno di una decina di pacchi. Non solo, è anche spaventoso per certi versi. Adesso posso vedere in un angolo della mia camera cosa rimarrebbe effettivamente di me se scomparissi, cosa mi sopravviverebbe: un mucchio di stupidaggini. Vecchie carte inutili, riviste mai finite di leggere per mancanza di tempo, qualche libro, un po' di Cd e Dvd, una montagna di vestiti (probabilmente troppi per una persona sola), centinaia di pagine ricoperte della mia grafia disordinata e confusa, alcune paia di scarpe...tutto qui. E cos'altro? Davvero non saprei. Pensandoci oziosamente in questa serata d'estate mi pare di non aver concluso molto nella vita, di non aver impresso nessun segno evidente nel mio ambiente. Non credo che molti mi rimpiangerebbero, né che mi piangerebbero. Gli inconsolabili si potrebbero contare sulle dita delle mani e sarebbero quelli classici: genitori, fratelli, nonni e pochi amici. Sono una presenza incolore. Passo e non lascio traccia. Forse la definizione che mi si attaglia meglio è che sono una persona della quale ci si può dimenticare con facilità...

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Com'è profondo il mare - Tiromancino

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venerdì, luglio 06, 2007

In vacanza!!!

Finalmente ecco un post assolutamente frivolo.
Anche l'ultimo esame della sessione è stato archiviato e da oggi pomeriggio sono ufficialmente in vacanza. Mi ci voleva proprio: ero davvero stressatissima. Nell'ultimo mese e mezzo ho fatto praticamente un esame ogni settimana (per un totale di sei), ho dormito poco e male, mangiato peggio e la mia faccia cominciava a mostrare i segni di tutto questo: le mie classiche occhiaie sono peggiorate parecchio e la mattina appena sveglia somigliavo alla sorella brutta di Freddy Kruger...vi lascio immaginare!
Il primo pomeriggio libero è stato celebrato adeguatamente, con una passeggiata senza meta in cui pensare a vanvera (quanto mi mancavano questi momenti!), una Coppa del Nonno, la Settimana Enigmistica e l'ultimo disco dei White Stripes in loop per tre ore. Che meraviglia! E stasera per chiudere in bellezza la giornata rivedrò "I duellanti" per l'ennesima volta.

A questo punto, però, rimane ancora da risolvere il problema più grande: mi restano 6 giorni e mezzo per trovare casa, ma come direbbe Rossella O'Hara: "adesso non ho voglia di pensarci, ci penserò domani".

Listening to:
Effect & Cause - The White Stripes

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giovedì, luglio 05, 2007

Nihil

"There's a little black spot on the sun today,
it's the same old thing as yesterday..."

La tela di un ragno instancabile ha ricoperto tutto di una patina grigia e lucida. Immobilità è la parola chiave. Le cose continuano a non accadere o ad accadere sempre lontano da qui come se ci fosse qualcosa ad impedirlo, una barriera invisibile, ma insormontabile. Perdo il tempo per cercare di non notarlo, ma sembra moltiplicarsi. Ci sono sempre vuoti da riempire e silenzi ed assenze da curare con le parole o con l'immaginazione. Ci sono io in un angolo ad attendere disperatamente che qualcosa succeda, ma è tutto inutile. Monotonia e noia di pomeriggi che si avvicendano, tutti uguali, tutti ugualmente incolori. Solo un piccolo fastidio nel petto a ricordarmi che sono viva, ma talmente lieve che ormai a stento me ne accorgo. Soffocato anche quello sotto il peso di giorni vuoti e per questo terribilmente stancanti, consumati a credere che qualcosa prima o poi avrebbe spezzato la processione grigia della malinconia, ma la vedo ancora continuare ed è così lunga da non potere scorgerne la fine all'orizzonte. Malinconia preventiva, nostalgia di qualcosa che non è mai esistito e, forse proprio per questo, era diventato tanto caro, tanto importante, quasi irrinunciabile.

Listening to:
King of Pain - The Police

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mercoledì, luglio 04, 2007

- 9


Meno nove e poi a casa. Brucio dall'ansia di salire sul treno e se potessi affretterei il tempo, sparirei da un momento all'altro, nel nulla, senza salutare. E forse è proprio ciò che farò...

Listening to:
Aqualung - Jethro Tull

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lunedì, luglio 02, 2007

La verdad:


...PUNTO Y FINAL



Listening to:
White moon - White Stripes

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domenica, luglio 01, 2007

Vertigo

Ci sono cose che entrano nella tua vita in sordina. Idee che poco a poco si fanno spazio, ma non sgomitano, sgusciano piano e si fanno sempre un po' più di largo. Erano periferia e lentamente arrivano al centro e ci si installano. All'improvviso te ne accorgi e inizi ad abituarti a tutto questo, a sentire che ti piace. "Magari è la volta buona!". Magari la vita vera inizierà da adesso. Magari sarai capace di gettare la maschera e affrontare finalmente quella "nudità" che ti spaventa tanto: quell'essere te stessa, senza filtri, senza finzioni, senza paraventi e senza imbottiture contro gli urti, che ti ha sempre terrorizzato. Inizi anche a parlare, a spiegare, come non ti era mai riuscito di fare. Su queste fondamenta, ci vuole un attimo a costruire una torre altissima. Ed ecco, con l'altezza, la vertigine. E con la vertigine la paura. Ed ecco che la velocità con la quale riesci a distruggere tutto è direttamente proporzionale al tempo che c'è voluto per costruire quel qualcosa che, fragile e nuovo, chiedeva solo di essere difeso e coltivato e assecondato.

I fili strappati non si riannodano. Non si riannodano da soli e se non fai niente, se ti limiti a guardare i due estremi, se li tieni in mano e non li intrecci, rimangono solo degli inutili monconi a perenne testimonianza di ciò che avrebbe potuto essere, triste memorandum della tua incapacità. Così come sono inutili tutte queste parole, questa massa di segni che non riesco ad evitare di affastellare sullo schermo. Sono parole morte, che si scontrano con il nulla e che non servono mai e non risolvono e non arrivano mai dove dovrebbero...

Listening to:
Anello mancante - Carmen Consoli

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