sabato, giugno 30, 2007

Svuotata

"...E sento l'aridità dell'aria
che pesa, pesa, pesa su di me..."

Ieri pomeriggio è caduta anche l'ultima delle provvidenziali illusioni che mi hanno tenuto in piedi fino ad ora e sono come un sacco vuoto che si affloscia.

Listening to:
L'aridità dell'aria - Cristina Donà

Etichette:

venerdì, giugno 29, 2007

"Credo, ut intellegam"

Chiedo scusa umilmente a Sant'Agostino se gli rubo una frase e la adatto ad angusti fini personali, piegandola a un contesto e un significato che non le sono propri, riducendone la complessità, la solennità e in qualche modo sciupandone il significato.
Credo per capire. Provo ad avere fiducia, ad abbandonarmi all'ignoto futuro prossimo e mi ripeto che primo o poi capirò. Capire non sarà automaticamente essere felice e non sarà guarire, ma consentirà di dare un senso ed una forma a tutto questo. Eppure mentre lo penso e lo scrivo, mi pare un'assurda presunzione. Niente di ciò che valga la pena capire può essere davvero afferrato, a volte se ne può intuire qualche frammento - come un eco di passi in fondo ad un corridoio - ma ciò è ben distante dal comprendere, dall'apprezzare tutte le componenti di un fenomeno. Una perenne condanna alla parzialità e al frammento grava sulle spalle degli esseri umani, connessa con la nostra dimensione transeunte, che se rapportata all'Eternità è un ridicolo ed insignificante siparietto della durata di un battito di ciglia, o di uno sbadiglio.

E tuttavia, ben consapevole di tutto ciò, non riesco a rinunciare all'illusione che all'improvviso io possa avere una sorta di illuminazione e in tutta questa confusione di linee intersecantisi mi appaia finalmente un disegno dai contorni precisi.
Sì, mi illudo, mi illudo che il prossimo futuro abbia dei responsi per me, e che essi possano fungere da chiave di lettura.

Listening to:
Io chi sono - Franco Battiato

Etichette:

giovedì, giugno 28, 2007

Confusione

Il tempo di lasciare questa città si avvicina sempre di più e dovrei cominciare a ripiegare questa vita parallela e sospesa nel nulla in attesa di riporla in un angolo fino a settembre. Ma l'operazione è più difficile del previsto e non solo (e non tanto) per le preoccupazioni di carattere puramente organizzativo e materiale che mi stanno letteralmente sommergendo nell'ultimo periodo.

Listening to:
History Song - The Good, The Bad and The Queen

P.s. Ancora una volta sono debitrice a Stefano (e al suo blog), involontario pusher di suggestioni musicali. Grazie!

Etichette:

martedì, giugno 26, 2007

Fenomenologia del succo di frutta



E' più forte di me; non riesco a smettere. Dopo un paio di minuti, se guardo il parallelepipedo colorato di Tetra Pak, è come se avessi una vera e propria crisi d'astinenza e anche se continuo a ripetermi che non posso finirlo tutto in così poco tempo, alla fine non resisto e me ne verso un nuovo bicchiere. Che mando giù in meno di un secondo. Inizio a chiedermi se il succo di frutta sia addizionato con qualche sostanza stupefacente, perché una volta apertone un cartone, non c'è modo di evitare che lo finisca in meno di un'ora. E non parlo dei mini-brick con la cannuccia, ma di quei mastodonti da due litri che mi fanno penare quando li devo portare dal supermercato fino a "casa". Il massimo l'ho raggiunto quando ho bevuto un'intera confezione di succo d'ananas in mezz'ora, con una media di un bicchiere ogni cinque minuti. Proprio per questo motivo cerco di evitare di comprarlo più di una volta alla settimana. Non che il succo di frutta sia nocivo, ma ogni cosa, se consumata smodatamente, non fa molto bene. E poi, se lo comprassi tutti i giorni, economicamente sarebbe un salasso. Però, ogni volta che entro in un supermercato faccio davvero fatica a non metterlo nel carrello, anzi, il più delle volte non ci riesco affatto. A questo punto sono certa che si possa parlare di vera e propria dipendenza.


Listening to:
Mrs. Robinson - Simon & Garfunkel

Etichette:

lunedì, giugno 25, 2007

Surrender

Non capisco e non c'è niente che mi renda più nervosa del non avere nessun punto di riferimento razionale. Mi sembra che ogni cosa sia pericolosamente in bilico, che penda da un altezza vertiginosa e che possa precipitare da un momento all'altro. Ma, in verità, forse lo schianto è già avvenuto e io provo a tendere l'orecchio per sentirne l'eco e quando lo sentirò non resterà che una ferita sanguinante difficile da rimarginare e poi, una volta sanata la piaga, una nuova cicatrice ad indurire ancora di più la mia scorza, a togliermi un altro po' di ingenuità e di idealismo. E un giorno, all'improvviso, mi ritroverò cinica e smaliziata come tutti gli altri e a quel punto sarò come ho sempre cercato di evitare di diventare. Prima o poi mi dovrò arrendere alla vita, visto che governarla è impossibile e tentare di cambiarla è addirittura folle. Quella mattina disgraziata seppellirò Maria, il suo sguardo trasognato, i suoi sogni, le sue illusioni, le sue speranze, la sua purezza e la sua timidezza, e vestirò un nuovo abito, più largo, più comodo, ma che mi donerà di meno.

Listening to:
Ballata per la mia piccola iena - Afterhours

Etichette:

domenica, giugno 24, 2007

E' tardi. E' presto.

"...Tempo ci lascia muti
Ad osservare i nostri errori
Tempo... Fermare il tempo
Sarebbe a dire: l'Eternità..."

Niente risulta insopportabile come questo fragoroso silenzio che estende la sua egemonia su ogni angolo della stanza. E' assordante e così assoluto che spesso mi sorprendo ad ascoltare i battiti del mio cuore, che quasi echeggiano e rimbalzano tra queste quattro pareti. E quando, sporadicamente, il silenzio si rompe e nasce una pallida speranza, ecco che istantaneamente soffoca - come se una mano nera e feroce la spingesse con la testa sott'acqua - oppressa dalla disillusione nell'apprendere che non è quello che avevo desiderato.
Le ore sembrano velocissime, ma i minuti sono interminabili e le giornate si consumano come la cera di una candela accesa che colando forma un ammasso amorfo. Ogni cosa manca di senso e non so più se sperare che il tempo si dilati, oppure che scorra in un lampo e che giunga presto il momento di tornare a casa. Nell'una e nell'altra ipotesi non sarò felice. Non si può essere sospesi e felici allo stesso tempo.

Listening to:
Tempo perduto - Sergio Cammariere

Etichette:

sabato, giugno 23, 2007

Serenità


Sarà il sole, o l'azzurro del cielo un po' meno smorto del solito, o Guccini che gira nel lettore mp3; o che stamattina mi sono svegliata presto, ma non perché ha suonato la sveglia e ho finalmente ritrovato la gioia di quei risvegli in cui è la luce che filtra dalla tapparella a dirti che è ora di alzarsi. Sarà che anche oggi c'è un po' di brezza; o che gironzolando sul web ho letto una vecchia intervista a Marco Parente, che mi ha fatto ricordare la meravigliosa "Michelangelo Antonioni" di Caetano Veloso. Strano che l'avessi dimenticata: ho perfino il disco in cui è contenuta. Ma forse è perché sono passati sette anni dall'acquisto...
Sarà il colore intenso delle petunie, oppure la farfalla che stamattina mi volava accanto...
Listening to:
Quattro stracci - Francesco Guccini

Etichette:

venerdì, giugno 22, 2007

Lividi

Questa sera appena iniziata ha il retrogusto amaro delle cose che sfuggono.
C'è un venticello leggero che sollecita i pensieri e li confonde sparpagliandoli come le carte sulla mia scrivania. Mettere ordine è impossibile. Non ci sono abbastanza cassetti, o non sono abbastanza grandi per contenere questi ingombri mastodontici, che così rimangono sempre tra i piedi e continuo a inciamparci...

Listening to:
Broken homes - Tricky with P.J. Harvey

Etichette:

giovedì, giugno 21, 2007

Il primo giorno d'estate


Meno ventidue. Tra ventidue giorni esatti sarò già sul treno che mi riporterà a casa. E finalmente vedrò un po' di quella luce e di quell'azzurro che qui mi mancano tanto. Ritornerò alla MIA estate fatta di cicale che friniscono e di brezza dal mare. Riavrò le mie nuvole che si muovono veloci, sospinte dal vento. Ritroverò il profumo del sugo e delle melanzane fritte. Passeggerò di nuovo sul lungomare e ancora una volta ricorderò, ma questa volta non farà male. Mangerò la prima granita dell'anno. Fragola senza panna, come sempre. Rivedrò il mare e il riverbero luminoso della luna sulla sua superficie e il promontorio un po' ricurvo che sembra volerlo abbracciare, ma invano, perché il mare non si può circoscrivere.
Dormirò nel mio letto, sotto le stelline fosforescenti che ho attaccato al soffitto. Aspetterò lo scirocco; è assurdo, ma mi manca anche quello. Mi affaccerò al balcone e guarderò i gatti e i bambini che giocano in cortile. Mi sentirò finalmente a casa. Al mio posto.

Listening to:
Camera a Sud - Vinicio Capossela

Etichette:

mercoledì, giugno 20, 2007

Darwinismo


Se tra gli esseri umani vigesse ancora la selezione naturale nella sua versione più rigida, io non sarei arrivata all'età di quasi ventiquattro anni: in qualità di organismo totalmente inadatto alla vita, la Natura avrebbe già fatto piazza pulita di me da tempo. Invece, oggi si riserva un'opportunità a tutti, senza tenere conto del fatto che probabilmente il privilegio di continuare a vivere nonostante non si sia attrezzati a farlo è molto più punitivo della condanna a esistere solo per una breve parentesi.
Tanto, alla lunga, l'evoluzionismo avrà comunque la meglio su quelli come me...


Listening to:
Pezzi di vetro - Francesco De Gregori

P.S. Lo so, ultimamente il blog è illeggibile. Scusate. Sono triste. Mi passerà...(?)

Etichette:

martedì, giugno 19, 2007

Pomeriggio...

Se avessi due vite, una potrei tranquillamente usarla per osservare ed imparare come ci si muove nel mondo, e nell'altra potrei dedicarmi a mettere in pratica tutte le cose apprese nella precedente. Come se la prima fosse la prova generale della seconda. Potrei procedere per tentativi assegnandomi un nuovo compito ogni giorno e vedendo se sono capace di portarlo a termine in maniera adeguata. Potrei esercitarmi. Arriverei ben preparata e imbottita contro gli urti della vita, saprei cosa fare, come e quando, saprei camminare a testa alta, riuscirei a sentirmi incredibilmente leggera, a ridere delle contrarietà quotidiane, sarei in grado di affrontare le situazioni critiche, di organizzarmi, di pianificare e di prevedere gli eventi. Ma, sfortunatamente, la vita è una chance unica e irripetibile, non esiste il "soddisfatti o rimborsati", e il mio mantenermi ai margini a guardare e non partecipare, la mia timidezza, le mie paure, non fanno altro che trasformarla in un colossale e sacrilego spreco che mi fa sentire disperatamente colpevole e senza possibilità di espiazione...

Listening to:
The other side - David Gray

Etichette:

lunedì, giugno 18, 2007

Inverosimile

La possibilità che faccia un buco nell'acqua è più che concreta, eppure in questo momento sono blandamente orgogliosa di me. Finalmente per un momento mi sono concessa il privilegio di non riflettere. Non ho lasciato che le mie solite remore avessero il tempo di sguinzagliarsi e mordere il collo delle mie buone intenzioni.
So già che la parte difficile deve ancora arrivare e che probabilmente non avrò il coraggio di spingere alla sua ovvia conseguenza la risolutezza di oggi pomeriggio, ma se non altro ho avuto l'incoscienza di fantasticare intorno a un progetto. Non è credibile che riesca a portare a termine ciò che ho in mente, perché sicuramente interverranno i miei consueti scrupoli e i miei ben noti timori a mettere un freno a tutto questo. Tuttavia, adesso non ho voglia di pensarci. Forse non sarò mai capace di fare il passo successivo, ma almeno ho iniziato il cammino...

Listening to:
Inverosimile - Ivan Segreto

Etichette:

domenica, giugno 17, 2007

Glaciazione

L'estate si è bloccata. Cristallizzata in una corazza di brina che ha bruciato le promesse e i colori della bella stagione. Una mano gelida si è posata sul verde tenero delle foglie appena nate e non ha avuto alcuna pietà di loro.
Tutte le speranze hanno a malincuore ceduto il loro posto all'ingombrante e dolorosa certezza che ogni cosa è stata sprecata, irrimediabilmente.
La consapevolezza delle esatte dimensioni e dei contorni precisi di questo spaventoso vuoto che sento da qualche giorno non ne allevia la sgradevolezza e non lo rende meno insopportabile.

Listening to:

Phantom limb - The Shins

Etichette:

sabato, giugno 16, 2007

Rien ne va plus...

Provo a fingere che sia normale, che basti respirare profondamente per superare ogni cosa. Ma il respiro si blocca a metà e rimane mozzato come se i miei polmoni fossero incapaci di espandersi oltre un certo limite.
No, non è normale. Niente in me è normale, né giusto, né razionale.
Vorrei essere in grado di mettere fine a questo continuo giocare a nascondino con me stessa che mi tiene al riparo dalla vita. E se è vero che chi non partecipa non corre mai il rischio di perdere, è anche vero che non potrà mai sperare di vincere e allora non serve a nulla avere una valigetta piena zeppa di fiches se non si ha il coraggio di buttarle sul tavolo verde; rimangono degli inutili pezzetti di plastica colorata con un valore puramente potenziale stampigliato sopra in cifre dorate.

Listening to:
Come stavamo ieri - Marlene Kuntz

Etichette:

venerdì, giugno 15, 2007

Senilità

Quante conferme mi servono per capire definitivamente che sono un'inetta?
Io non sono capace di correre e neppure di camminare e in un universo in perenne divenire questo è il peggio che possa accadere, perché niente e nessuno resta fermo ad aspettarti, ad aspettare una mossa che verosimilmente non farai mai. Così tutto sfugge e non resta che acchiappare il pulviscolo...
Un giorno tutto questo assordante fragore terminerà per sempre e di me resterà solo il ricordo di un'entità che avrebbe voluto essere umana, ma è stata semplicemente un inutile soprammobile posato in un angolo a prendere polvere e a fare da spettatore alla propria esistenza.
Non ha alcuna importanza che abbia delle opinioni sui massimi sistemi se poi non sono in grado di vivere come le persone normali, né che capisca le cose sottintese se non so decrittare ciò che è palese. E inizio ad essere quasi rassegnata. Ho provato a cambiare, ma è così dannatamente difficile!

Listening to:
Il circuito affascinante - Moltheni

Etichette:

giovedì, giugno 14, 2007

Problemi, problemi, problemi...

Ci provo. Provo a scrivere, lo giuro, ma non ce la faccio. Sarà la centesima volta che tento di postare qualcosa, ma non cavo un ragno dal buco. In questo momento perfino le parole sembrano avermi abbandonato...

E come se non bastasse ho anche difficoltà a trovare un nuovo posto in cui andare ad abitare. La casa che ho visto oggi sembrava un accampamento di sfollati della Seconda Guerra Mondiale e le ragazze che già ci vivono mi hanno fatto l'impressione di due orfanelle degne di un romanzo di Dickens. Partendo dal presupposto che io per natura non sono una persona particolarmente allegra, in un ambiente come quello correrei concretamente il rischio di suicidarmi...

Listening to:
Posso essere felice - Carmen Consoli

Etichette:

martedì, giugno 12, 2007

Sopravvivere

Come quando si prova ad andare avanti fingendo che non sia importante quel piccolo foro, come di proiettile, che si è creato in centro all'anima. Eppure non si può celare il sottile rivolo di sangue che riga la superficie.
Come quando stringo i pugni per fermare il tremito incontrollabile delle mani, ma non riesco a bloccare i sussulti che scuotono tutto il resto.
Come quando dico le cose giuste alla persona sbagliata per non sentirmi soffocare dal loro peso, ma non serve a niente perché non era quello il loro destinatario.
Come quando scrivo queste righe per sfogarmi, ma ottengo solo di inasprire l'afflizione che a poco a poco sta ridimensionando i miei confini corporei e mi sta facendo diventare infinitamente piccola.
Come quando sento la necessità di urlare ma mi trattengo, perché se iniziassi a farlo non smetterei più e non posso permettermelo.
Come quando provo a distrarmi, ad uscire, a stare dietro a tutte le routine quotidiane, ma non esiste una città abbastanza grande o caotica che possa confondermi al punto da non pensare e non ci sono occupazioni tanto impegnative da essere totalizzanti.

Listening to:
The end has no end - The Strokes

Etichette:

lunedì, giugno 11, 2007

Il bilancio

Constatazioni:
Lo sbigottimento dovrebbe essere una condizione improvvisa e transitoria, ma il mio si protrae ormai da tempo. Lo scenario attonito ed enigmatico nel quale mi muovo è una gabbia sospesa a mezz'aria.

Rammarichi:
Tutte le mie buone intenzioni si smarriscono lungo le strade umide della città. Quello che vorrei dire si diluisce nella pioggia e lentamente si dissolve.

Ansie:
Ciò che a dicembre era sospetto e a gennaio attesa, a febbraio è diventato urgenza e a marzo timore, ad aprile speranza, a maggio confusione e adesso, a giugno, è impazienza e quasi avvilimento.

Listening to:
La distanza - Tiromancino

Etichette:

domenica, giugno 10, 2007

Assenza

Immagino e sfumo i confini tra ciò che vedo e ciò che spero. La mia mente è un polpastrello su un foglio ruvido. I miei pensieri squarciano sfrontatamente il velo che le mie mani non osano neppure sfiorare e si muovono agili, ma inevitabilmente si scontrano con una muraglia gigantesca che restituisce loro solo l'eco di un tonfo sordo e il clangore fastidioso dell'indifferenza.
Ripenso alla vertigine e mi chiedo se sia possibile che non traspaia e contagi. A me pare così macroscopica e impossibile da non notare, ma forse è solo perché sono al centro del vortice.

Listening to:
Senza voltarsi - Marco Parente e Cristina Donà

Etichette:

sabato, giugno 09, 2007

Pensierineri

Il fatto che conosca una gran quantità di parole, che possono squadrare ogni dettaglio della realtà e circoscriverlo con precisione chirurgica, non è una grande consolazione se da ciò non ottengo di evitare la crescita di queste escrescenze patogene che pendono come scomode appendici dal mio midollo.
E' come se un enorme ematoma stesse sviluppandosi incessantemente fino a non lasciare neppure più un misero lembo di pelle candida a cui guardare come unico elemento esente da questo proliferare incontrollabile di elementi morbosi. E tutto ciò avviene dentro una scatola asettica, sotto lo sguardo insensibile di un osservatore distratto o sadico...

Listening to:
Meglio che niente - Pinomarino

Etichette:

venerdì, giugno 08, 2007

16

Non piove più e la notte odora lievemente d'estate. Sembra quasi come quando da ragazzina dopo cena mi affacciavo al balcone della cucina a guardare le stelle, aspettando che terminasse la scuola e che si ricominciasse ad uscire tutte le sere. Le cicale iniziavano a frinire e il gelsomino in cortile era già punteggiato di piccoli fiori bianchi. Contavo i giorni e nel frattempo, con i compiti che progressivamente diminuivano, moltiplicavo le uscite pomeridiane. Le aspettative per ciò che sarebbe accaduto nei mesi estivi si facevano sempre più numerose e pressanti e il più delle volte erano destinate a restare deluse, ma aveva poca importanza. Allora mi bastava desiderare qualcosa per essere felice, indipendentemente dal fatto che poi riuscissi effettivamente ad ottenerlo, oppure no.
Adesso vorrei far credere di essere di gran lunga meno ingenua, ma in fin dei conti continuo a meravigliarmi di tutto, ad essere ancora un'illusa, a trovare difficoltà nel distinguere la mia fantasia dalla realtà, ad avere la testa tra le nuvole, ad abbattermi per un nonnulla ed esaltarmi per ancora meno. Forse non ho mai smesso di avere sedici anni.

Listening to:
Last Nite - The Strokes

Etichette:

giovedì, giugno 07, 2007

Dormire

Il mio vero problema è chi sono e come sono. Se almeno per un attimo potessi estraniarmi da me stessa forse tutto quello che mi fluttua attorno e sembra minacciarmi prenderebbe dimensioni più piccole e confortanti. Vorrei solo non sentire niente e non vedere niente e non percepire niente per un po', per riposarmi.
Essere me stessa spesso è davvero faticoso, snervante. Prestare sempre attenzione a tutto e riflettere perfino sulle minuzie più insignificanti alla lunga logora. Avrei bisogno di aprire una parentesi in cui accoccolarmi per qualche ora, in perfetta tranquillità.
Vorrei una notte senza sogni. Dormire e basta, senza che il mio cervello continui ad arrovellarsi. Solo un lungo buio e un lungo silenzio. Vorrei che le presenze che popolano le mie notti per un po' se ne stessero alla larga da me, che mi lasciassero un attimo di respiro, perché anche i sogni più graditi non fanno che acuire l'amarezza del risveglio, quando sono costretta a constatare l'inconsistenza della loro sostanza iridescente, che cozza violentemente contro una realtà spoglia e grigia. Come quando apro gli occhi e al posto di tutto quello che ho sognato rimangono soltanto una camera anonima immersa nella penombra, le mie mani fredde, il disordine sulla scrivania, un cuscino sgualcito a forza di stringerlo e il cielo pallido e indolente di questa città.

Listening to:
Saeglopur - Sigur Rós

Etichette:

mercoledì, giugno 06, 2007

Fantascienza

Alla fine di un giorno che ha visto il rapido passaggio di tutte le quattro stagioni porto ancora addosso un po' di umidità e di ebbrezza del tempo sprecato. E forse perché ho parlato troppo da un po' continuo a starnutire. E' la nemesi per la mia eccessiva spavalderia...

Adesso me ne sto qui ad immaginare i contorni di cose che non esistono e rimando l'appuntamento con il sonno illudendomi che prima o poi questo snervante pensare mi conduca da qualche parte. Ma la telepatia, ahimè, non funziona.

Listening to:
Gomma - Baustelle

Etichette:

martedì, giugno 05, 2007

A ruota libera

C’è qualcosa che si agita freneticamente e che si sta mangiando tutto il resto. Non ho abbastanza tempo e spazio per nient’altro, neppure per me stessa.

Ci sono cose che vorrei scoprire e che, invece, rimangono nascoste. Occultate in luoghi impenetrabili, se ne stanno guardinghe per non farsi neppure scorgere. Non importa quanto le invochi: hanno deciso di non mostrarsi mai, di non lasciarsi neppure intravedere.

Le supposizioni fanno la guerra con le certezze e i dubbi con le speranze. Il terreno dello scontro di questo conflitto di tutti contro tutti è pieno di cadaveri straziati. E le fazioni in lotta fanno tutte capo a me ed anche il campo di battaglia mi appartiene.

Una lunga serie di giornate ugualmente inutili e ripetitive sta soffocando l’odore dell’estate sotto uno strato spesso di polvere grigia e non ho la forza di scrollarla via.

Sono troppo debole e troppo ingenua. Ho passato troppo tempo a pensare e ad immaginare e può darsi che sia stato tutto uno spreco.

Un giorno mi sveglierò e forse sarò più forte, ma è più probabile che accada il contrario e mi scopra ancora più fragile.

Listening to:
Goccia – Cristina Donà

Etichette:

lunedì, giugno 04, 2007

Io

"Living is easy with eyes closed,
misunderstanding all you see"

E io, con le palpebre serrate, sono un garofano purpureo che imputridisce abbandonato sul selciato umido di pioggia. Non vedo e non capisco; fraintendo e ricamo una tela d'illusione multicolore da usare come benda per vedere ancora meno, ammesso che ciò sia possibile. Intanto una melma oscura gorgoglia in petto, nella testa, nelle viscere, dappertutto e sono completamente disarmata. E il rito monotono del vivere diventa penoso e vuoto, ad onta di qualunque cosa accada sullo sfondo, perché il proscenio è quasi deserto. Se non fosse che al centro ci sono io.

Listening to:
Strawberry fields forever - The Beatles

Etichette:

domenica, giugno 03, 2007

Una piccola richiesta

Mi sono (quasi) sempre attenuta alla buona norma di non postare mai più di una volta al giorno, ma devo infrangere la regola per una giusta causa. Ho una piccolissima richiesta da fare a chi legge il blog: potreste, per favore, firmare i vostri commenti? Ieri qualcuno mi ha scritto delle cose molto gentili e confortanti, ma non si è identificato/a e mi dispiace. Non è che voglia attuare un controllo poliziesco su chiunque commenti sul mio blog, solo mi fa piacere sapere chi mi scrive. Non penso di chiedere molto. Grazie a tutti!

Etichette:

Sleepless

Da più di venti minuti continuo a guardare il quadrante dell'orologio: non ho sonno.
1.22; la testa sembra pesante come se fosse piena di piombo, ma gli occhi rimangono sbarrati. Intanto i minuti continuano a scorrere e io non dormo. Domattina avrò mal di testa. Se solo riuscissi a smettere di pensare appena un momento, forse riuscirei ad addormentarmi. In situazioni come questa le quattro pareti della mia stanza sembrano avvicinarsi ancora di più e il soffitto mi pare infinitamente più distante, gli angoli appaiono più bui del solito e nulla in questo ambiente - che non ha alcuna specifica traccia di me - sembra appartenermi a parte il disordine. 1.37; il disordine è il mio segno caratteristico. La confusione è in ogni cosa che mi appartiene. Nei cassetti, negli armadi, sulla scrivania, nel modo di scrivere e perfino nelle mie riflessioni che seguono sempre tracciati caotici e ogni volta si perdono prima di arrivare alla meta. Mi chiedo come sia avere un pensiero lineare, schematico, "scientifico"; credo che debba rendere le cose infinitamente più facili, se non altro per l'innegabile vantaggio di riuscire a vederle chiaramente. Io, invece, continuo a farmi fuorviare dalla penombra dei recessi più impenetrabili della mia mente e ottengo unicamente di disorientarmi.
1.56; non ho sonno...

Listening to:
The weight of my words - Kings of Convenience

P.S. Anche questo post è disordinato, confuso, inutile, pedestre ed inconcludente...

Etichette:

sabato, giugno 02, 2007

Buonanotte


“E rimane lì, a bagnarsi ancora un po’…”

Piove. Mi piacciono le nottate piovose. Mi piace il rumore ritmico delle gocce, l’odore dell’asfalto bagnato, osservare le pozzanghere con le loro forme irregolari, il silenzio delle strade deserte.
La mia finestra è l’unica a rimanere aperta per far sì che la mia stanza anneghi in quest’atmosfera.
La pioggia fluidifica i pensieri e trasforma il reale in un immenso acquerello. Mi fa pensare alla quiete domestica dietro i vetri punteggiati dalle gocce, al calore rassicurante delle coperte quando fuori infuria il temporale. Mi ipnotizza. Potrei guardarla per ore ed ore.
Chissà se qualcun altro è rimasto sveglio ad ammirarla dalla finestra. Se come me è incantato dai percorsi sinuosi delle gocce lungo le carrozzerie delle macchine. Se come me è stregato dai minuscoli cerchi che si formano nelle pozzanghere. E se come me andrà a dormire contento pensando a tutto questo...

Listening to:
Alice – Francesco De Gregori

Etichette:

venerdì, giugno 01, 2007

Paccottiglia

Perché continua ad accadere sempre e solo quello che non desidero?
Quando voglio qualcosa non riesco mai ad ottenerla, ma al contempo mi viene incontro tutto ciò che non ho mai chiesto e mi ritrovo piena di roba inutile, di un ammasso di paccottiglia che non mi serve proprio a niente e il più delle volte mi crea solo dei fastidi.
Mancanza del necessario e sovrabbondanza del superfluo. E' un curioso contrappasso.
Perché non merito di essere accontentata neppure una volta? E se iniziassi a desiderare la sabbia? Scomparirebbero i deserti e il mondo diventerebbe un'immensa distesa d'acqua?

Listening to:
Fix you - Coldplay

Etichette: